Ultima Modifica il 30 Agosto 2022
Sulla spiaggetta di Bacoli si trovano i resti di un monumento di epoca imperiale conosciuto come la Tomba di Agrippina. Secondo una leggenda è qui che fu seppellita Giulia Agrippina Augusta, meglio conosciuta come Agrippina Minore, moglie dell’imperatore Claudio, uccisa nel 59 d.C. per ordine del figlio Nerone.
In realtà l’antico monumento è l’unica parte superstite di una lussuosa villa marittima edificato tra il I e il II secolo d.C.. Il nome deriva da un’ errata interpretazione degli scritti di Tacito sulla morte di Agrippina madre di Nerone.
Il territorio dei Campi Flegrei, alle porte di Napoli, conserva un fascino antico dove storia e leggenda si fondono con sorgenti termali, antiche rovine, città sommerse e parchi archeologici.
L’elenco fa impressione, oltre alla Tomba di Agrippina si scoprono il tempio di Venere e di Mercurio, la grotta della Dragonara, e la Piscina Mirabilis; senza dimenticare il Teatro romano, le Cento Camerelle, il Sacello degli Augustali, Baia sommersa. Il castello di Baia che ospita il museo archeologico dei Campi flegrei.
In po di storia
La storia narra che Nerone ordinò di far affondare la nave sulla quale viaggiava la madre che tornava ad Anzio da Baia. Ma Agrippina riesce a salvarsi, anche grazie al sacrificio della sua ancella che, togliendosi la vita, trasse in inganno i sicari.
Tornata a nuoto sulla riva di Bacoli, non scampò ai sicari che la raggiunsero nella sua villa nei pressi del lago di Lucrino. Tacito racconta che Nerone, fatta uccidere la madre, ne fece bruciare le spoglie; fu solo alla morte dell’imperatore che i suoi servi le dedicarono una sepoltura sulla strada per Miseno.
Sulla base di questa notizia, la tradizione ha identificato la “tomba di Agrippina” nei resti che sorgono sulla spiaggia di Bacoli. Si pensa che il vero sepolcro sia stato distrutto con la costruzione del Castello di Baia.
La Tomba di Agrippina
La Tomba di Agrippina, posto nella splendida cornice di Marina Grande di Bacoli, è stata studiata nel 1941 da Amedeo Maiuri; l’archeologo che liberò i ruderi in parte coperti dal terreno e dall’insabbiamento determinato dal bradisismo.
Il sito archeologicoha una forma semicircolare su più livelli collegati tra loro mediante rampe di scale.
Al livello più basso, a circa m 1,30 al di sotto del livello della spiaggia attuale, si trova un’area coperta da una volta con stucchi, gli stessi riproposti sulle pareti delle nicchie e sulle finestre. All’esterno è ancora visibile la scala centrale che conduceva all’emiciclo superiore coperto.
La tecnica utilizzata per la costruzione dell’originario teatro è quella dell’opus reticolatum con ammorsature a tufelli rettangolari e ricorsi di laterizi.
Il fantasma che vaga sul mare di Bacoli
Un’antica leggenda narra che in estate, durante le notti di luna piena, il fantasma di una donna si materializza sulle acque vicine all’antica costruzione.
Alcuni testimoni pare abbiano visto il suo spettro intento a pettinarsi i capelli, utilizzando l’acqua del mare come specchio, ma se qualcuno prova ad avvicinarsi lei scompare nel nulla lasciando una intensa scia di profumo.
Informazioni Utili
Indirizzo del reperto: Via Spiaggia, Località Baia – 80070 Bacoli – Napoli.
Il sito archeologico è ben visibile dall’esterno lato spiaggia. Se si vuole visitarla è consigliabile telefonare al Comune di Bacoli per ottenere informazioni più dettagliate e attuali.