Ultima Modifica il 12 Luglio 2024
Il Teatro di San Carlo di Napoli, il più antico tempio d’opera lirica d’Europa, nasce per volere di Carlo di Borbone. Il nuovo re di Napoli che, dal 1734, restituisce alla città il rango di capitale di un grande regno.
Apre le sue porte il 4 novembre 1737, giorno in cui si festeggia San Carlo, con la creazione di Achille in Sciro, un melodramma di Pietro Metastasio su musica di Domenico Sarro, maestro della Cappella Reale.
E’ situato nel cuore storico della città di Napoli, tra piazza del Plebiscito, Palazzo Reale, via Toledo e la Galleria Umberto I.
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Conosci la storia del Teatro di San Carlo?
La costruzione del Real Teatro di San Carlo, anticipa di 41 anni la Scala di Milano e di 55 anni la Fenice di Venezia, è affidata all’ingegnere militare Giovanni Antonio Medrano e all’imprenditore Angelo Carasale.
La “real fabrica” è terminata in circa otto mesi e da subito si impone con la sua bellezza all’ammirazione di delegazioni straniere che accorrono per copiarne l’architettura e le decorazioni.
Per volere del re è costruito addossato a Palazzo Reale col quale è comunicante mediante una porta che si apre proprio alle spalle del Palco Reale, in modo che il Re potesse recarsi agli spettacoli senza dover scendere in strada.
L’edificio conosce una serie di ristrutturazioni, la prima delle quali è realizzata nel 1762 da Giovanni Bibiena, seguite da quelle di Ferdinando Fuga , nel 1767, e di Domenico Chelli, nel 1797.
Durante la Repubblica napoletana del 1799, dal palco Reale si promuovono gli ideali di libertà, fraternità e uguaglianza.
Nel 1809 Gioacchino Murat commissionò a Antonio Niccolini il progetto della nuova facciata principale eseguita in stile neoclassico. L’architetto toscano pose sulla sommità della facciata principale un gruppo scultoreo rappresentante “la Triade della Partenope”. Secondo il mito era la sirena che incoronava musicisti e poeti;
Il teatro, allora diretto da Barjaba, è devastato dalle fiamme nella notte del 12 febbraio del 1816. La sua ricostruzione, compiuta nell’arco di nove mesi, è affidata allo stesso architetto su iniziativa, questa volta, di Ferdinando I di Borbone che è appena salito al trono.
Dalla metà del 1800 per decisione di Ferdinando II di Borbone i colori predominati sono l’oro ed il rosso, tipici dei teatri d’opera europei. I toni originali di Casa Borbone erano in argento-oro e azzurro.
L’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno d’Italia – 1861 – fu un colpo duro per il San Carlo che viene messo in secondo piano a discapito della Scala di Milano.
Nel 1980, il teatro vede con gran gioia la risistemazione dell’antico stemma dei Borbone sotto l’arco del proscenio , sostituendo così il savoiardo voluto dai re del neonato regno d’Italia in seguito all’unità.
Curiosità sul Teatro San Carlo
Il teatro, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, conta cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo, più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico lungo circa trentacinque metri. Il maestoso palco reale è sormontato da una corona con ai lati un tendaggio rosso sorretto da Vittorie alate.
L’acustica di San Carlo è stata considerata sin dalla sua costruzione, quasi perfetta grazie anche a piccoli accorgimenti architettonici introdotti nel tempo per migliorare la diffusione del suono.
Come l’apparato decorativo realizzato in cartapesta e la tela di Antonio, Giovanni e Giuseppe Cammarano. La tela di 500 mq che oggi si può ammirare sul soffitto raffigura Apollo che presenta a Minerva i più grandi poeti del mondo.
La pianta, a ferro di cavallo con platea, palco profondo, palchi separati e divisi in altezza, costituisce uno dei primi modelli di teatro all’italiana. A questa struttura si ispirarono i successivi teatri d’Italia e d’Europa, come il Teatro Argentina di Roma e il Massimo di Palermo.
Altra curiosità del San Carlo sono gli specchi nelle pareti laterali dei palchi. Sono inclinati in modo tale da riflettere il palco reale. Questa installazione erano dovuta ad una regola non scritta, ovvero che gli spettatori non potevano applaudire o chiedere un bis prima del re!
Il San Carlo è il luogo di nascita della scuola di ballo più antica d’Italia (1812).A calcarne le scene, ballerini della fama di: Rudolf Nureyev, Carla Fracci e Vladimir Vassiliev, Roland Petit, Maurice Béjart, Margot Fonteyn, Katerina Maximov.
Grande lo spazio è stato concesso anche al melodramma italiano e all’opera buffa settecentesca. Lo ricordano nomi come: Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Domenico Cimarosa, Giovan Battista Pergolesi, Giovanni Paisiello.
Memus, il museo del Teatro
Numerosi sono i teatri di Napoli dove poter assistere a spettacoli di diverso genere: .., ce n’è per tutti i gusti teatrali!
Il primo ottobre 2011 è stato inaugurato il MeMus (Memoria e Musica). Un museo per far rivivere le grandi vicende artistiche che hanno illuminato la storia del più antico Lirico d’Europa.
Il Museo e Archivio Storico del San Carlo, è allestito all’interno di Palazzo Reale in alcuni locali, restaurati per l’occasione, attigui al Teatro.
Informazioni utili
Il Museo del Teatro è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00. Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 19.00 (chiusura settimanale il mercoledì). Il percorso guidato passa all’interno della Sala storica, degli ordini di palco, del Foyer Storico e del Foyer ridotto.
Il prezzo d’ingresso è di 10€, ridotto 5€ per i visitatori di palazzo reale e gli abbonati.
- Dove: Il Teatro San Carlo si trova in Via San Carlo 98/F – Napoli (in prossimità di Piazza Trieste e Trento).
- Biglietteria Teatro di San Carlo: tel: +39 081 7972331/421 – @: biglietteria@teatrosancarlo.it.
- Ufficio visite guidate: tel: +39 081 7972412 – @: promozionepubblico@teatrosancarlo.it.
- Orari: da lunedì a sabato 10.00 – 21.00; Domenica e festivi 10.00 – 18.00.
Per maggiori informazioni sugli spettacoli (orari, biglietti, ecc.) visitare il sito ufficiale: www.teatrosancarlo.it.