Ultima Modifica il 23 Luglio 2024
La processione Bianca dell’Addolorata (giovedì santo) e la processione Nera del Cristo Morto (venerdì santo) sono le protagoniste della Settimana Santa della città di Sorrento. Entrambe le processioni prendono il nome dal colore del saio indossato dagli incappucciati.
Due appuntamenti molto suggestivi che coinvolgono ogni anno fedeli turisti intrecciano fede e folklore. A curarne l’organizzazione sono due confraternite cittadine. Foto credit @Franco Romano
Sorrento, processioni del Giovedì e Venerdì Santo
Le processioni degli incappucciati di Sorrento, nate nel Medioevo come riti di penitenza e di espiazione, sono diventate nel corso del tempo sempre più suggestive e coreografiche. I cappucci dei penitenti e i simboli della Passione di Cristo vengono introdotti nel XVI secolo, durante la dominazione spagnola nel regno di Napoli.
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La processione Bianca dell’Addolorata
La Processione Bianca, si svolge nella notte tra il Giovedì e il Venerdì Santo, vede i partecipanti – con in spalla la statua della Madonna Addolorata – ripercorrere il “viaggio” della Madonna alla disperata ricerca del figlio ormai destinato alla Crocifissione.
Sono coperti da un saio bianco stretto in vita da una cintura nera e il loro volto è coperto da un cappuccio, segno del carattere penitenziale della processione.
La processione dell’addolorata dell’Arciconfraternita di Santa Monica parte dalla Chiesa della Santissima Annunziata di Sorrento. Si snoda per le vie cittadine, fino alle prime luci dell’alba, ed effettua una sosta alla chiesa del Rosario, di San Francesco e del Santo Patrono (gli Altari della Reposizione).
La processione Nera del Cristo Morto
Il Venerdì Santo sera, invece, i fedeli si danno appuntamento nella cappella barocca dei Servi di Maria per la processione Nera del Cristo Morto.
Per l’occasione, i confratelli dell’Arciconfraternita Morte e Orazione, completamente vestiti di nero in segno di lutto, portano in corteo le statue della Madonna Addolorata e del Cristo Morto e i simboli della passione e del martirio di Cristo. L’atmosfera solenne è resa ancora più mesta dal coro delle 200 voci del Miserere che accompagna ogni passo.
Il Miserere e i segni della Passione di Cristo
Il cuore delle processioni degli incappucciati di Sorrento è il coro del Miserere. Un gruppo di circa 200 cantori intona in stile gregoriano i versi in latino del salmo 50, quello di Davide.
Gli “incappucciati” tra le mani portano i simboli del martirio di Cristo, ciascuno di essi ha un significato ben preciso:
- la lanterna con la quale fu riconosciuto il volto di Gesù nel Getsemani
- la borsa che conteneva i trenta denari del tradimento di Giuda,
- il gallo che cantò nel momento in cui Pietro si negò,
- il bacile e la tovaglia in ricordo del gesto di Ponzio Pilato di lavarsi le mani dichiarandosi innocente,
- la colonna e il flagello che simboleggiano le prime «offese materiali» a Gesù,
- la veste rossa e la corona di con cui i soldati romani deridevano Gesù,
- il martello e i chiodi usati per crocifiggere Gesù,
- il sudario sul quale restò impresso il volto di Cristo,
- la spugna con la quale fu somministrato «fiele» per dissetare il Crocifisso,
- la lancia utilizzata per constatare la «morte» del Figlio di Dio.
Buona Pasqua a tutti.