Ultima Modifica il 27 Settembre 2024
Cera un tempo in cui Napoli era chiamata la “città dei sette castelli”. Giganti di pietra misteriosi ed affascinanti che stanno a ricordare le dominazioni che la nostra città ha avuto nella sua lunga e spesso travagliata storia.
I 7 Castelli di Napoli facevano parte di un sistema strategico architettato per difendere la capitale del Regno. Nessuna città italiana vanta un patrimonio di architettura fortificata così ricco
Castel dell’Ovo, le cui origini si confondono con quelle dell’antica Palepolis. Castel Capuano eretto dal re normanno Guglielmo I, detto il Malo. Il celebre Castel Nuovo, più comunemente conosciuto come Maschio Angioino. Castel Sant’Elmo che domina la collina del Vomero. Ma anche Castello del Carmine, il forte di Nisida e il forte di Vigliena.
Scopriamo i 7 castelli di Napoli
Non tutti si sono conservati al meglio, alcuni sono ancora visitabili e visibili, altri sono oggi scomparsi inghiottiti dalla modernità.
1 Castel dell’Ovo
Il più noto e caratteristico è sicuramente il Castel dell’Ovo, la cui sagoma è una prerogativa inconfondibile della città partenopea e del suo lungomare.
Famoso per la leggenda che narra di un uovo nelle sue fondamenta che mantiene oltre il castello la città tutta.
Si trova sull’isolotto di tufo di Megaride ed è il castello più antico della città di Napoli. Una piccola cittadella fortificata unita alla terraferma da un sottile istmo di roccia con ai suoi piedi è sorto un bellissimo Borgo Marinari.
2 Castel Capuano
Castel Capuano, eretto dai Normanni nel 1176 su una fortezza bizantina, è il secondo castello più datato di Napoli.
E’situato allo sbocco dell’attuale via dei Tribunali e prende il nome dalla vicina Porta Capuana, uno degli antichi accessi alla città di Napoli.
Nel corso dei secoli, il castello ha subito profonde trasformazioni, fino a diventare, nel 1537, la sede della giustizia. Un ruolo che ha mantenuto quasi ininterrottamente fino a tempi recenti.
3 Castel Nuovo (Maschio Angioino)
Un altro grande esempio di ingegneria è il Castel Nuovo (Maschio Angioino), costruito tra il 1279 e il 1282.
Con la sua mole sovrasta la vasta Piazza Municipio al lato dei giardini del Palazzo Reale e a pochi metri dal porto.
L’ingresso del castello è caratterizzato dalla celebre porta d’ingresso in marmo che raffigura episodi delle lotte di Ferdinando contro Giovanni d’Angiò e i baroni ribelli.
4 Castel Sant’Elmo
Sulla sommità della collina del Vomero il Castel Sant’Elmo, realizzato tra il 1336 e il 1343 per volere di Roberto d’Angiò, domina la città là dove vi era una chiesa dedicata a Sant’Erasmo.
Dalla sua posizione si gode una grandiosa vista panoramica sul Golfo di Napoli. Costruito in tufo e nel tufo, ha una pianta a stella e permette di vedere dai possenti bastioni i vari angoli della città.
5 Castello del Carmine
A ridosso del convento del Carmine Maggiore, si ergeva il castello voluto nel 1382 dal sovrano angioino Carlo III di Durazzo. Era un sobrio baluardo inespugnabile costruito intorno a un torrione nominato Sperone e fu il fiore all’occhiello del sistema difensivo della città di Napoli.
Oggi è possibile ammirare solo la Torre Spinella e la torre Brava, le uniche superstiti dell’antico e possente forte del Carmine. E’ abbattuto nel 1906 per consentire la costruzione dell’ultimo tratto del Corso Garibaldi.
6 Castello di Nisida
Nel XVI secolo il viceré spagnolo Don Pedro de Toledo dispose il restauro di un antica Torre di Guardia. Una struttura edificata sul punto più alto dell’isola di Nisida intorno alla metà del XIV secolo.
Il Castello di Nisida rientrava nel vasto progetto di contrasto alle scorribande del pirata Barbarossa, molto attivo in quel periodo tra la Calabria e il Golfo di Napoli.
Il Castello di Nisida ha visto mutare il suo volto nel corso dei secoli, adattandosi alle diverse esigenze del potere. Durante la terribile pestilenza del 1626, che sconvolse il Regno di Napoli, il Castello di Nisida è trasformato in un lazzaretto. Sotto il dominio borbonico, assunse la funzione di carcere mentre in ’età fascista il carcere è convertito a riformatorio giudiziario diventando, a partire dal 1934, penitenziario minorile.
Nisida è un luogo leggendario della città di Napoli. E’ nota fin dai tempi di Omero, che nella sua immortale opera Odissea, menziona come destinazione di Ulisse, prima di recarsi presso la grotta di Polifemo.Potrebbe interessarti Nisida, la più piccola delle isole del golfo di Napoli.
7 Fortino di Vigliena
La sua costruzione risale agli inizi del XVIII secolo per volere dell’allora vicerè Juan Manuel Fernández Pacheco y Zúñiga, marchese di Villena, da cui prese anche il nome. Aveva il compito di difendere il porto di Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, punto di partenza del Miglio d’oro.
Non era un castello in senso stretto, ma un fortino pentagonale circondato da un profondo fossato e costruito in tufo e pietra vesuviana. Le sue mura arrivarono solo a sei metri per mimetizzarsi meglio con la configurazione del terreno.
L’episodio più importante a cui è legata la memoria del luogo è l’eroica difesa di una guarnigione del 1799, in uno degli ultimi tentativi di difendere la Repubblica Napoletana.
Da anni la struttura è in uno stato di completo abbandono. Non mancano proposte e progetti di interventi da parte del Comune per il recupero dell’area.