Ultima Modifica il 28 Maggio 2024
Il Santuario di San Gennaro alla Solfatara (Pozzuoli), sorge nel punto esatto in cui il Santo beneventano, divenuto patrono della città partenopea, venne decapitato il 19 settembre del 305.
Il Santuario custodisce due reliquie: un busto miracoloso e niente meno che la pietra su cui il Santo sarebbe stato decapitato.
Le spoglie del Santo sono conservate nella Cappella del Tesoro di San Gennaro – nel Duomo di Napoli. Una meravigliosa cappella seicentesca he custodisce anche le ampolle con il sangue che danno luogo tre volte all’anno al famoso miracolo della liquefazione. Altro luogo legato alla figura di San Gennaro è il Museo del Tesoro di San Gennaro.
Dal 1985 alla mensa dei poveri dei frati cappuccini del Convento di San Gennaro alla Solfatara viene dato un pasto caldo a più bisognosi. Un vero e proprio avamposto di carità portato avanti grazie al lavoro di tanti volontari.
Chiesa Santuario di San Gennaro, storia e descrizione
Li dove sorgeva una piccola chiesa commemorativa dedicata a San Gennaro i fedeli decisero di elevare, tra il 1574 e il 1580, un vero e proprio santuario degno del Santo Patrono. Nello stesso tempo è stato edificato, accanto alla chiesa, il convento dei Frati Minori Cappuccini.
I lavori di restauro avvenuti alla fine del 800 diedero alla chiesa la struttura attuale. Nel 1926 è ulteriormente abbellita con l’aggiunta di dipinti e decorazioni, mentre nel 1945 il vescovo di Pozzuoli Alfonso Castaldo eleva il santuario a parrocchia. E’ oggi intitolata a San Gennaro vescovo e martire e Santi Festo e Desiderio martiri.
Curiosità – Il santuario, pur ubicato nel Comune di Pozzuoli, è parte del patrimonio del Comune di Napoli.
Il portale di piperno del Santuario, sormontato da un bassorilievo seicentesco raffigurante il Volto di Gesù, è preceduto da un pronao sostenuto da due colonne tuscaniche. A destra dell’ingresso della chiesa si trova l’ingresso del monastero.
L’interno si presenta con una sola navata, sormontata da una volta a botte unghiata, e con delle cappelle laterali con capitelli ionici. . Un arco trionfale precede il presbiterio coperto da una pseudo cupola.
Tra i varie capolavori custoditi è impossibile non citare il bassorilievo con il Martirio di San Gennaro scolpito dal Vaccaro nel 1695. E il quadro di Pietro Gaudioso, risalente al 1678, che ritrae la scena del martirio in cui il santo perse la vita.
Le reliquie del Santuario
Nella cappella destra della navata si trovano due reliquie legate al culto di San Gennaro. La pietra del martirio e il busto del XII secolo di autore ignoto, collocata in una nicchia nel muro.
Il Cippo della decapitazione
La pietra sulla quale è stato decapitato San Gennaro. Sulla pietra si distinguono alcune macchie del sangue che, secondo la tradizione, sono nere durante l’anno e diventano di un colore più rosso nei giorni che precedono l’anniversario della sua decapitazione (19 settembre) giorno del Miracolo di San Gennaro.
In realtà recenti studi hanno dimostrato che la pietra è un altare paleocristiano risalente a circa due secoli dopo la morte del Santo. Le macchie non sono altro che vecchi residui di vernice rossa e cera.
Il prodigioso busto di San Gennaro
Nella stessa cappella è conservato anche un busto raffigurante il santo, opera anonima risalente circa al XII secolo. A questa statua vengono attribuiti moltissimi avvenimenti miracolosi tra cui la guarigione di Pozzuoli dall’epidemia di peste.
Una leggenda racconta che quando dei pirati saraceni saccheggiarono la città, tagliarono per sfregio il naso della statua del Santo. I fedeli più volte ordinarono a vari scultori un nuovo naso ma nessuno di quelli proposti riusci ad attaccarsi al sacro busto. Poco tempo dopo un pescatore trovò nella sua rete un pezzettino di marmo che somigliava ad un naso. Non appena entrò in chiesa il pezzettino schizzò via da solo dalle mani dell’uomo e si ricollocò miracolosamente al suo posto, sul viso di San Gennaro.
Santuario di San Gennaro alla Solfatara
Indirizzo: Via S. Gennaro Agnano, 7, 80078 Pozzuoli NA, Italia
Telefono: +39 081 526 1114