Ultima Modifica il 3 Dicembre 2024
Ogni anno, l’8 dicembre, Napoli si riunisce in Piazza del Gesù, ai piedi della sua guglia, per celebrare con fervore la festa dell’Immacolata Concezione di Maria. Un momento di profonda spiritualità che per tradizione apre ufficialmente le porte al Natale Napoletano con la preparazione del presepe e l’addobbo dell’albero.
Il Dogma. L’8 Dicembre si festeggia la nascita, avvenuta senza peccato originale, della Beata Vergine Maria nel grembo di Sant’Anna. E’ un dogma cattolico (verità di fede), proclamato dal papa Pio IX, l’8 dicembre del 1854 con la bolla Ineffabilis Deus.
La Chiesa del Gesù Vecchio, con la sua storica statua dell’Immacolata, opera di Don Placido, rappresenta un altro fulcro della devozione napoletana. In questo luogo, ricco di storia e di arte, i fedeli si riuniscono ogni 8 dicembre per rendere omaggio alla Vergine.
Il rito dell’Immacolata a Napoli
Per invocare lo sguardo benevolo della Madre di Dio ogni 8 dicembre la città di Napoli rende omaggio alla statua dell’Immacolata in piazza del Gesù, con l’offerta di un fascio di rose bianche, simbolo di purezza.
La celebrazione inizia sempre nella chiesa del Gesù Nuovo. Il Cardinale di Napoli, dopo aver celebrato la Santa Messa (alle ore 11:00) si porta ai piedi dell’obelisco dell’Immacolata per il consueto messaggio alla città.
‘A Madonna t’accumpagna! I napoletani implorano San Gennaro per le grazie personali a ma è alla Vergine Maria che affidano la protezione dei propri cari.
Dopo i saluti di rito il Sindaco di Napoli porge poi un fascio di rose bianche ai Vigili del Fuoco che, utilizzando una lunga scala telescopica, vanno a deporlo tra le mani della statua di rame della Madonna, posta alla sommità della guglia.
Curiosità. I Borbone, che erano molto legati al culto mariano dell’Immacolata, scelsero l’8 dicembre 1816 per ufficializzare l’unione formale dei Regni di Napoli e di Sicilia, che diede luogo alla nascita del Regno delle Due Sicilie.
L’Obelisco dell’Immacolata
L’obelisco dell’Immacolata è la più giovane delle grandi guglie napoletane del centro antico, ma anche la più alta e più ricca. Potrebbe interessarti Scoprire Napoli, un obelisco dopo l’altro.
La prima pietra viene posta il 7 dicembre del 1747 per volere del padre gesuita Francesco Pepe che fecero una sorta di colletta pubblica per realizzarla. Il progettato, che porta la firma di Giuseppe Genoino, viene finanziata esclusivamente con elemosine dei Fedeli.
La proprietà dell’imponente e suggestivo monumento viene trasferita alla città di Napoli con il Concordato siglato nel 1818 tra Ferdinando I di Borbone e papa Pio VII. Per questo motivo sull’antica cancellata che circonda la base della guglia troviamo lo stemma cittadino.
La costruzione barocca, alta 30 metri, si ispira alle antiche macchine da festa ed è rivestita da decorazioni marmoree. Sopra un basamento decorato da fiori, medaglioni, panneggi, c’è un primo livello con quattro coppie di puttini con gli emblemi dell’Immacolata.
Al secondo livello, invece, troviamo quattro santi gesuiti: Sant’Ignazio di Loyola e San Francesco Saverio, San Francesco Regis e San Francesco Borgia. Quattro episodi evangelici legati a Maria: l’Annunciazione, la Nascita della Vergine, la Presentazione al Tempio e l’Assunzione.
L’ultimo livello, oltre a varie decorazioni, si trovano i busti di San Luigi Gonzaga e San Stanislao Kotska. In cima è posta una statua in rame della Madonna adornata da angioletti che reggono i simboli dell’Immacolata Concezione.