Ultima Modifica il 15 Febbraio 2024
Il Rione della Pignasecca, situato nella zona dei Quartieri Spagnoli di Napoli, sorge a pochi passi dalla movimentata e centralissima Via Toledo e sale fino ai Ventaglieri, passando per Montesanto. Alle spalle di piazza Salvo D’Acquisto la caratteristica via Pignasecca accoglie uno dei più antichi mercati all’aperto di Napoli.
Perchè si chiama Pignasecca?
Prima di tramutarsi nel grande mercato all’aperto che conosciamo oggi, l’area era occupata da complessi religiosi, palazzi nobiliari e un’immensa tenuta di proprietà dei nobili Pignatelli di Monteleone detta “Biancomangiare” dal nome di un dolce a base di latte, limone e zucchero.
Con la decisione di Don Pedro de Toledo, viceré di Napoli, di costruire una via maestra che collegasse il mare al centro storico si distrusse la vegetazione che sorgeva in zona. Solo un pino – in napoletano “pigna” – sopravvisse allo spianamento.
Pare che delle gazze dispettose vi nidificarono nascondendovi tutti gli oggetti preziosi che sottraevano dalle abitazioni vicine. I demoralizzati abitanti provvidero a scacciarle, provocando la morte “misteriosa” del pino che iniziò a seccare. Da qui, il nome di “Pignasecca”.
Una seconda versione, narra che il bosco di “Biancomangiare”all’inizio del XVI secolo era teatro di peccaminose relazioni clandestine. La riservatezza di questi incontri amorosi era puntualmente turbata da alcune gazze dispettose.
Pare che un uomo di chiesa sia stato sorpreso da una gazza mentre era in intimità con la sua perpetua. Il religioso per vendicarsi emise una bolla di scomunica contro le gazze ladre. In seguito a questo atto così drastico, i pini seccarono, le gazze sparirono, lasciando solo una distesa di terra arida e vuota: la Pignasecca.
Pignasecca, un mercato a cielo aperto
Quando fu abolito il mercato che si teneva nella vicina Piazza Dante, venditori e bancarelle si spostarono in questo caratteristico rione dei Quartieri Spagnoli. Nei secoli si è ampliato e arricchito invadendo i marciapiedi, popolandosi di gente proveniente da ogni posto del mondo.
Ancora oggi si respira l’antico sapore del mercato di una volta, dove la contrattazione è un elemento imprescindibile.
Il mercato si sviluppa lungo Via Pignasecca, una strada lunga poco meno di un chilometro tra piazza tra Montesanto e piazza Salvo D’Acquisto. Qui si può trovare di tutto e di più, dagli acquafrescai ai pescivendoli, dai negozi alimentari con ogni ben di dio, ai negozi da “tutto a 50 centesimi”. Ma soprattutto tanto street food, con cuoppi fritti proposti dalle varie friggitorie, o un pò di trippa o di “o’ pere e o’ musso”.
Il Mercato della Pignasecca è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00 circa.
Monumenti storici del rione
Passeggiare tra le innumerevoli bancarelle, taverne, trattorie e rosticcerie e lasciarsi rapire dai colori, dalle voci dei venditori è un’esperienza appassionante. Tanto caos ma anche testimonianze del passato ben visibili nel quartiere.
Tra queste il famoso Ospedale Pellegrini, erede dell’Arciconfraternita e ospedale S.S. Trinità di Pellegrini e Convalescenti. Viene fondato nel 1578 da Bernardo Giovino e sette colleghi artigiani con l’obiettivo di offrire cure e soccorso per i bisognosi, ma anche di ospitare i pellegrini in transito a Napoli. Approfondimento Complesso Museale dei Pellegrini
Palazzo Spinelli di Tarsia, nell’omonima piazza, viene costruito per volere di Ferdinando Vincenzo Spinelli, principe di Tarsia su progetto di Domenico Antonio Vaccaro uno degli architetti napoletani più famosi del Settecento.
Mentre su piazzetta Montesanto c’è la chiesa del 1600 dedicata alla Madonna del Monte Santo del Carmelo. Il corpo centrale è caratterizzato da due piccole torri che sovrastano una, a destra, un orologio, e l’altra, a sinistra, una meridiana. All’interno la tomba di Alessandro Scarlatti (1725) racconta lo stretto rapporto dei Maestri di Cappella della corte napoletana con questa chiesa, un tempo monastero carmelitano.
Mangiare e bere alla Pignasecca
Per gli amanti del buon cibo, ecco i nostri consigli
Le Zendraglie Via Pignasecca, 14. In questo posto tra tovaglie a quadretti, piatti e bicchieri spaiati troviamo una cucina riabilitata, povera e ricca di nutrienti, plebea e ricca di storia.
Da Attilio alla Pignasecca via Pignasecca 17. Non solo la regina Margherita, consigliata è anche la pizza Natalina con baccalà, scarola, pomodorini, capperi e olio EVO.
Fiorenzano via Pignasecca, 48. Qualunque sia il grado di inimicizia con il fritto, dovete assolutamente assaggiare le sue magnifiche leccornie di friggitoria ( paste crescite, arancini, crocchè, polenta fritta). Insomma avrete modo e modi di ungere le vostre mani ed emozionarvi con un gastronomico cadeau made in Napoli.
Come arrivare alla Pignasecca
Vi si arriva a piedi da via Toledo, girando in uno dei tanti vicoletti che si trovano scendendo da piazza Dante fino a piazza Carità, sul versante destro della strada.
Qui si concentrano le fermate di cumana, funicolare e metropolitana. Linee di trasporto che risalgono alla fine dell’Ottocento. La prima, attiva dal 1889, collega il centro urbano di Napoli con i Campi Flegrei, la funicolare di Montesanto, inaugurata nel 1891, raggiunge il quartiere Vomero.