Ultima Modifica il 25 Agosto 2024
L’isola di Procida, la più piccola del golfo di Napoli, è una vera oasi di pace e tranquillità. Qui trovate acqua cristallina e sabbia sottile, ma anche storia, architettura e letteratura. Scopriamo insieme cosa può raccontare l’Isola di Procida.
E’ ufficiale l’isola campana di Procida è la Capitale italiana della cultura per il 2022. A comunicarlo è il ministro per i Beni Culturali e il Turismo Dario Franceschini.
Insieme a Ischia, Vivara e Nisida, Procida è una piccola isola che fa parte dell’arcipelago delle Isole Flegre
Cenni storici
L’isola, di origine vulcanica, è stata tra le prime isole del golfo di Napoli ad essere abitata. Ritrovamenti archeologici testimoniano che i primi insediamenti di Procida risalgono all’epoca micenea (XVII- XV secolo a.C.). Successivamente fu occupata da coloni Calcidesi, provenienti dall’isola di Eubea e dai Greci di Cuma. E poi dai romani che la scelsero come luogo di villeggiatura; a loro si deve l’origine del nome, Prochyta.
Per la sua posizione strategica, Procida è stata nei secoli oggetto di incursioni da parte dai pirati. Tra le più devastanti si ricordano quelle dei corsari musulmani capitanati da Barbarossa. E proprio ad una delle tante incursioni saracene è legata la leggenda di San Michele Arcangelo, divenuto poi patrono dell’isola.
Il destino di Procida, comunque, è sempre stato legato a quello di Napoli e alle dinastie al potere nella capitale: normanni, svevi, aragonesi, la corona spagnola, gli austriaci, i Borbone.
Tra la fine del secolo XIX e l’inizio del successivo inizia il tramonto della marineria procidana.
A livello amministrativo il comune, che comprende sia l’isola di Procida che l’isola di Vivara, appartiene alla città metropolitana di Napoli. Nel 1907, a seguito di un referendum, ha perso il suo territorio di terraferma, divento un comune autonomo denominato Monte di Procida.
Cosa vedere sull’isola di Procida
L’isola è divisa in contrade storiche: Terra Murata, Corricella, Marina Grande, San Leonardo, Santissima Annunziata, Sant’Antuono, Sant’Antonio e Chiaiolella. Procida ha anche una piccola “appendice”, l’Isolotto di Vivara, accessibile tramite un piccolo ponte.
All’approdo siamo accolti dalla vista delle tipiche case color pastello. Secondo tradizione due case vicine difficilmente avranno colori simili, ciò permette ai pescatori di poter riconoscere la propria casa anche lontano dal mare.
Il cuore di Procida è Il borgo fortificato di Terra Murata che si trova nel punto più alto dell’isola. A dominare la vista è il Castello d’Avalos, che si raggiunge percorrendo stradine in salita, strette e ripide e la millenaria Abbazia di San Michele Arcangelo.
Prima di entrare nel complesso, fermatevi un attimo a guardate indietro, verso Corricella e ammirate la stupenda veduta del borgo visto dall’alto.
Procida è ricchissima di spiaggette, baie e insenature, una delle più famose è la spiaggia sabbiosa della Chiaiolella che guarda verso Ischia. Dal lato opposto dell’isola si trova invece la spiaggia della Chiaia, la si raggiunge percorrendo lunghe scalinate.
L’isola di Procida e la sua gastronomia
La tradizione culinaria dell’isola è caratterizzata da elementi che vengono sia dal mare che dalla terra. Tra le tante le prelibatezze culinarie ricordiamo l’Insalata di Limone, con i limoni procidani, il Tortano di Carciofi e l’ottimo limoncello locale.
Tra i dolci della tradizione moderna troviamo invece la Lingua di Bue, una pasta sfoglia ripiena di crema pasticcera e ricoperto di zucchero.
Folclore
Durante la Settimana l’isola di Procida si trasforma in un palcoscenico dove fede e arte si fondono. Particolarmente commoventi la Processione degli Apostoli incappucciati che si tiene il Giovedì Santo e la Processione dei Misteri del Venerdì Santo.
Gli abitanti dell’isola, inoltre, sono molto devoti al loro Santo Patrono San Michele. Viene festeggiato due volte all’anno: il 29 settembre, giorno in cui ricorre la festività degli Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele. E l’8 maggio data della strepitosa apparizione del 1535 che mise in fuga precipitosa i saraceni musulmani con il famigerato pirata Barbarossa di Algeri.
Procida nella letteratura e nel cinema
Dal punto di vista letterario e cinematografico c’è molto da raccontare, basti pensare alla celebre opera di Elsa Morante L’isola di Arturo, ambientata qui verso la fine degli anni ’30 del secolo scorso.
Senza dimenticare alcuni film come Il Postino, interpretato dall’indimenticato Massimo Troisi e Detenuto in Attesa di Giudizio, con l’intramontabile Alberto Sordi. Senza dimenticare Il talento di Mister Riplay e Francesca e Nunziata con Sofia Loren.
Alla scrittrice Elsa Morante è dedicato un premio letterario.
Come arrivare
I traghetti per Procida partono dal Porto di Calata Porta di Massa, mentre gli aliscafi dal Molo Beverello. Il viaggio in aliscafo dura circa 40 minuti, quello in traghetto un po’ di più. Alcuni, ma non tutti, i traghetti e gli aliscafi da Napoli per Ischia fanno scalo a Procida.
Sito Web Isola di Procida: www.comune.procida.na.it/