Ultima Modifica il 7 Novembre 2020
Una porta di bronzo a due battenti, detta “la Vittoriosa”, era l’ingresso inespugnabile del Castel Nuovo, meglio conosciuto come Maschio Angioino. Oggi, la porta porta i segni del tempo, tra cui una profonda ferita inflitta da una palla di cannone, un silenzioso testimone di un passato tumultuoso.
Dopo un lungo restauro, la porta di bronzo è custodita all’interno del Museo Civico del Castel Nuovo.
La Porta di Bronzo del Castel Nuovo
La porta del Maschio Angioino, un capolavoro di oreficeria medievale, è un’opera monumentale in bronzo cesellato. Fu commissionata verso il 1475 da Ferrante d’Aragona, re di Napoli dal 1458 al 1494, a Guglielmo Monaco e Pietro de Martino.
Le scene raffigurate sulla porta, un vero e proprio libro di storia scolpito nel metallo, raccontano con maestria gli eventi cruciali della guerra tra gli Angioini e gli Aragonesi del Regno di Napoli sotto il dominio aragonese.
I sei quadranti della porta bronzea sono separati da cornici sulle quali è anche raffigurato il simbolo dell’Ordine del Nodo. Partendo dall’alto e da sinistra a destra:
- Agguato a Ferrante alla Torricella, nei pressi di Teano (29 maggio 1460),
- Ferrante si difende dall’assalto (Torricella),
- Presa di Accadia (9 agosto 1462),
- Ritirata degli Angioini da Accadia,
- Battaglia di Troia,
- Presa di Troia.
Le ante mostrano segni evidenti di quattro colpi di bombarda, la palla di cannone è ancora integra ed è conficcata nel quinto elemento, nel quadro inferiore sinistro
Il mistero della palla di cannone
Il particolare che cattura l’attenzione è senza dubbio la Palla di Cannone incastrata nel quinto quadrante della porta. La cosa “strana” è che sia stata sparata dall’interno.
Tante le ipotesi e molti i sostenitori di più teorie ma ancora oggi, la palla di cannone è un’enigma. Uno dei tanti che si aggiunge ai fantastici misteri del Maschio Angioino.
Una prima versione ci porta nel 1503 quando i soldati francesi di re Carlo D’Angiò, asserragliati all’interno del castello, si difendevano dai nemici spagnoli in assalto al maniero.
I francesi posizionarono un cannone all’interno del cortile con l’intento di scaricare all’esterno il colpo che avrebbe ammazzato tutti gli spagnoli presenti sul ponte e oltre la piazza. Probabilmente nella foga della battaglia si sparò prima che il portone fosse aperto e la palla rimase incastrata nel pesante e impenetrabile bronzo.
Un’altra versione racconta che Carlo VIII di Francia, dopo aver conquistato Napoli nel 1495, fece caricare su dodici navi dirette a Marsiglia tutti i beni saccheggiati dalla città di Napoli, tra cui le porte di bronzo.
Durante il viaggio, però, la nave francese fu coinvolta in una battaglia con la flotta genovese; durante lo scontro, la porta, che molto probabilmente era posta sulla tolda della nave, venne colpita accidentalmente da una cannonata che si conficcò nel quinto quadrante inferiore sinistro.
In tanti hanno cercato di dare spiegazioni, a quale credere? Sta di fatto che la palla calibro 12 è lì da secoli.
Museo Civico – Maschio Angioino
Dove: Piazza Municipio – 80133 Napoli
Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle 19,00
Informazioni: Biglietteria tel. 081.7957722