Ultima Modifica il 10 Aprile 2024
Il Monte Echia, noto tra i napoletani come collina di Pizzofalcone, è un luogo ricco di storia e cultura. E’ qui che nasce l’antica Palepoli (Città Vecchia), il primo insediamento abitativo della città di Partenope.
La collina, nota anche col nome di Monte di Dio, è incastonata tra il borgo di Santa Lucia, il Chiatamone e il quartiere Chiaia.
Buone notizie, dopo un quarto di secolo di attese l’ascensore di Monte Echia, concepito per collegare Santa Lucia e il Chiatamone con il Belvedere di Pizzofalcone, apre al pubblico tutti i giorni dalle 7.00 alle 22.30. Per poterlo utilizzare è necessario comprare un biglietto, è invece gratuito per i residenti della collina di Pizzofalcone.
Il Belvedere di Pizzofalcone si apre a 55 metri sul mare con una vista mozzafiato su tutto il golfo di Napoli. Lo sguardo spazia dalla collina di Capodimonte fino a capo di Posillipo, dietro il quale si intravede il monte Epomeo dell’isola di Ischia, l’antica Pithecusa.
Collina di Pizzofalcone, qui nasce l’antica Parthenope
Secondo tradizione alcuni coloni greci provenienti da Rodi diedero inizio, alla fine dell’VIII secolo a.C., all’urbanizzazione del promontorio oggi conosciuto come Pizzofalcone. E’ qui che nasce l’antica Palepoli (Città Vecchia), l’acropoli della città di Partenope.
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Durante il periodo romano il patrizio Licinio Lucullo, tra l’isolotto di Megaride e la collina di Pizzofalcone, fece edificare un’immensa villa. Il cuore della villa doveva corrispondere all’attuale Castel dell’Ovo.
L’origine del nome Pizzofalcone risale alla metà del Duecento quando Carlo I° d’Angiò, re di Sicilia e di Napoli, fece costruire sulla collina una falconeria per la caccia ai falconi. Secondo altre fonti il termine sarebbe semplicemente dovuto alla forma a becco di falco di questo angolo di Napoli.
L’altro nome – Monte di Dio – è legato ad una chiesa, che portava lo stesso nome, fondata proprio in questa zona nel XVI secolo. Oggi non esiste più.
La collina ha subito un profondo cambiamento dopo una frana di metà 800. Temendo nuove frane, fu costruito un massiccio barbacane in tufo che circondava la collina, ancora oggi ben visibile. L’intervento prevede la rimozione dei massi instabili lungo tutto il costone e la pulizia della parete, con il taglio della vegetazione infestante, la realizzazione di una barriera paramassi e interventi di risanamento delle murature esistenti.
In via Nicotera 10 è stata rinvenuta la Necropoli di Pizzofalcone. Un sito archeologico rinvenuto casualmente nel maggio del 1949 durante i lavori di ristrutturazione di un palazzo distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il sito, scavato dall’archeologo Mario Napoli, conserva alcune tombe incavate nel banco tufaceo.
Cosa vedere sulla collina di Pizzofalcone
Tra i tanti monumenti storici ed artistici presenti a Pizzofalcone segnaliamo il Teatro Politeama (1870) e le chiese di Santa Maria degli Angeli (1587), di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone (1616) e la Santissima Annunziata a Pizzofalcone (1588).
Sempre sul Monte Echia, sorge la villa rinascimentale di Andrea Carafa della Spina, conte di Santa Severina oggi sede sussidiaria della Sezione Militare dell’Archivio di Stato di Napoli.
Il palazzo Serra di Cassano legato alla memoria di Gennaro Serra, martire della rivoluzione napoletana del 1799. L’appartamento padronale è oggi sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici fondato da Gerardo Marotta.
Sulla parte più alta di Via Monte di Dio sorge il Gran Quartiere di Pizzofalcone (oggi Caserma Nino Bixio). Una caserma costruita intorno al 1670 dal viceré Pedro Antonio di Aragona per trasferirvi la guarnigione spagnola, che fino a quel momento era di stanza nella zona dei Quartieri Spagnoli.
La collina ospita anche uno dei più antichi istituti di formazione militare d’Italia e del mondo, la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, fondata il 18 novembre 1787, dove un tempo i Gesuiti svolgevano il noviziato.
Come arrivare
Alla collina di Pizzofalcone vi si accede da Piazza Trieste e Trento. Una volta superato il caffè Gambrinus, tramite via Gennaro Serra e piazza Santa Maria degli Angeli si arriva in Via Monte di Dio e alla Via Egiziaca a Pizzofalcone. La strada maestra del monte Echia.
Inoltre da questa strada si diramano tanti vicoli che creano il “Pallonetto di Santa Lucia”, una zona popolare caratterizzata da botteghe artigiane e negozietti vari, che diede i natali al cantante e attore Massimo Ranieri al secolo Giovanni Calone.
Man mano che ci si inerpica verso l’alto si ammirano i quartieri di Napoli si svelano ad ogni metro con un nuovo pittoresco panorama.
E’ possibile accedere a questa zona anche dal Chiatamone tramite le Rampe di Pizzofalcone, note anche come rampe Lamont Young in memoria del grande architetto scozzese che si tolse la vita nella sua Villa Ebe, situata nei pressi delle rampe.
Curiosità
Negli ultimi anni è sorto un forte interesse nei confronti di questo quartiere grazie al romanzo di Maurizio De Giovanni.“I bastardi di Pizzofalcone”. Dal libro è stata tratta anche una fortunatissima fiction televisiva.