Ultima Modifica il 20 Settembre 2024

La storia di Napoli passa anche dalla sue piazze, una di queste è la piazzetta del Grande Archivio. Uno slargo che si apre sull’omonima via che da Corso Umberto sale verso via San Biagio dei Librai (Spaccanapoli).

La barocca Fontana della Sellaria, al centro della piazzetta, è circondata dall’imponente Archivio di Stato e dalla deliziosa chiesa di Santa Maria a Mare.

La piazzetta, come la vediamo oggi, è il risultato di un lungo e travagliato processo di riqualificazione dell’area realizzato dalla Società per il Risanamento di Napoli tra fine ottocento e inizio novecento.

Fontana della Sellaria

La barocca fontana della Sellaria (o della Selleria), che si trova in questa piazzetta nel 1903, è costruita fra il 1649 ed il 1652 dal viceré Iñigo Vélez de Guevara dopo aver sedato la rivolta di Masaniello. 

Alla sua costruzione hanno collaborato l’architetto Onofrio Antonio Gisolfi, il marmoraro Onofrio Calvano, il fabbro Salvatore Daniele e lo scappellino Domenico Pacifico. Le spese vennero pagate dai proprietari delle case del rione della Sellaria.

Piazetta Grande Archivio - Fontana della Sellaria Piazza Grande Archivio PH @benedetto_Bartolomeo

La struttura della fontana è in piperno, mattoni e marmo bianco di Carrara. La grande vasca è “incastrata” tra due piedritti che sostengono l’arco a tutto sesto. Su entrambi i lati ci sono due vaschette sormontate da mascheroni con fontanine.

Sul lato principale c’è lo stemma di Filippo IV di Spagna con il motto Malo mori quam foedari (preferisco la morte al disonore). Ai lati lo stemma del viceré e della città.

Prima di essere spostata, la Fontana della Sellaria era dotata di quattro ulteriori vaschette che raccoglievano l’acqua, andate purtroppo perdute nel tempo.

Chiesa di Santa Maria Stella Maris e San Biagio dei Caciolii

Lo stile neogotico della chiesetta di Santa Maria Stella Maris e San Biagio dei Caciolii potrebbe ingannare. E’ infatti stata costruita dalla Reale Arciconfraternita dei Caciolii solo all’inizio del XX secolo.

L’edificio di culto che si affaccia sulla piazza, all’angolo con via Lucrezia d’Alagno, è il successore della chiesa di Santa Maria Stella Maris. Originariamente situata in Vico stretto Porto e demolita durante i lavori di risanamento di Napoli.

L’esterno della Chiesa è caratterizzato da un campanile a punta di diamante e archi a sesto acuto sia in facciata che nelle pareti laterali. Purtroppo l’interno ha perso (quasi) tuti gli elementi decoratici salvo l’altare maggiore che proviene dalla primitiva chiesa. L’associazione I Sedili di Napoli si stà dedicando al risanamento e restauro della struttura.

Archivio di Stato

L’antico monastero benedettino, addossato alla bellissima chiesa dei Ss. Severino e Sossio, da oltre 150 anni ospita l’Archivio di Stato. Un’istituzione creata con regio decreto di Gioacchino Murat del 1808; qui è concentrata tutta la documentazione prodotta in secoli di storia.

Chiostro Archivio di Stato Napoli

Il complesso è fondato nel 1843, quando i benedettini decidono di abbandonare il vecchio monastero situato sulla collina di Pizzofalcone.

L’edificio, con i suoi quattro piani, è un punto di riferimento per la ricerca nel settore della storia medievale, moderna e contemporanea d’Italia e d’Europa.

Per scoprire di più sull’Archivio di Stato di Napoli, vi invitiamo a leggere Archivio di Stato Napoli, la casa delle storie.