Ultima Modifica il 12 Luglio 2024
A pochi passi dal Cerriglio, il vicolo più stretto di Napoli, vi è una gradinata conosciuta con il nome di Pendino di Santa Barbara. Un luogo di Napoli che racchiude una moltitudine di storie.
Sono più di duecento le scale, le gradinate, i gradoni e le rampe che attraversano la città di Napoli. Scorciatoie pedonali che passano attraverso i quartieri e collegano diverse zone. Alcune sono monumentali altre più quotidiane, tutte svelano una Napoli insolita. Scopri le antiche scale partenopee – Le scale di Napoli : Napoli in salita e in discesa.
Le scale del pendino Santa Barbara si inerpicano dall’odierna via Sedile di Porto fino a via Ecce Homo e Piazzetta Teodoro Monticelli, sulla collinetta dei Banchi Nuovi.
Superato l’ultimo gradino ci si ritrova catapultati nella Napoli antica con a destra lo storico Palazzo Penne, ricordato come «il palazzo del demonio». Una simpatica leggenda narra che il palazzo sia stato costruito da Belzebù in una notte in cambio l’anima del padrone. Scopri la sua storia.
Qui lavorava “Zi Nennella“, l’ultima acquaiola napoletana alla vecchia maniera. ‘O bbanco e ‘l’accqua di Nennella serviva un vero e proprio toccasana contro la calura estiva. Il suo chiosco è ancora li imprigionato dentro un orribile scatola.
Pendino di Santa Barbara, Origini del Nome
“Pendino”, dal latino “pendere“, indicano a Napoli i lunghi percorsi pedonali che dalle colline conducono al mare.
La scalinata, fatta di gradoni antichi e consunti, prende il nome da un luogo di culto dedicato a Santa Barbara che un tempo sorgeva sulla spiagetta che si trovava ai piedi della scala.
Sembra incredibile da credere oggi, ma c’era un tempo in cui la linea di costa era molto arretrata rispetto a quella che conosciamo e il mare arrivava a lambire l’attuale via Sedile di Porto.
Secondo la credenza popolare, Santa Barbara, oggi la patrona della Marina Militare e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, protegge dai tuoni e dai fulmini e dalle morti.
Storia e curiosità
La scala di Pendino Santa Barbara è stata teatro di scontri durante Le quattro giornate di Napoli (tra il 27 e il 30 settembre del 1943). Per fermare l’avanzata dei soldati tedeschi impegnati a salire questa scalinata i napoletani scagliano su di loro suppellettili di ogni specie dai balconi sovrastanti. Potrebbe interessarti Le Quattro Giornate di Napoli, l’insurrezione di un popolo.
Secondo Curzio Malaparte ai Gradoni di Santa Barbara vivevano «le nane più brutte del mondo».
“Il pendino è un vicolo lugubre, non tanto per la sua strettezza, tagliato com’è fra gli alti muri, verdi di muffa, di antiche e sordide case, ne’ per la sua oscurità, quanto per la stranezza della sua popolazione, famoso è il pendino di san barbara per le molte nane che vi abitano, sono così piccole che giungono a stento al ginocchio di un uomo di media statura” Cit. Dal libro “la Pelle”.
Un antico detto napoletano recita “Comme Barbarea accussì Natalea” – “le condizioni meteorologiche del giorno di Santa Barbara, il 4 dicembre, saranno le stesse del giorno di Natale”.