Ultima Modifica il 28 Maggio 2024

Il porto di Napoli, uno dei più importanti d’Europa, cela alcune sorprese. Una di queste è la settecentesca palazzina rococò dell’Immacolatella Vecchia (o propriamente della Deputazione della Salute) testimone di generazioni di emigranti che hanno varcato le sue soglie sperando in un futuro migliore.

Si trova tra Calata Porta Massa e gli ex Magazzini Generali di Calata Piliero, poco lontano l’Obelisco di Portosalvo, la cinquecentesca fontana della Maruzza e la chiesa di S.Maria di Portosalvo. Qui i pescatori e i migranti pregavano prima di imbarcarsi.



La suggestiva palazzina settecentesca è legata all’evoluzione urbanistica dell’area compresa tra le attuali vie De Gasperi, Cristoforo Colombo e Nuova Marina. Grazie al progetto Waterfront, che prevede la riqualificazione del porto partenopeo, l’edificio dell’Immacolatella Vecchia diverrà area museale e polo di ricerca sull’Economia del Mare. Scopri la storia del Porto di Napoli.

Immacolatella, l’edificio della Deputazione alla Salute

Il Palazzo viene realizzato intorno al 1740 per volere di Carlo di Borbone e su progetto dell’architetto Domenico Antonio Vaccaro a cui si deve l’originale pianta ottagonale della struttura.

Il settecentesco Palazzo dell’Immacolatella era parte integrate di un vasto progetto di ampliamento del porto iniziato con l’arrivo di Borbone; e più particolarmente dello spazio che si estendeva tra il molo maggiore e il castello del Carmine (oggi scomparso).

Immacolatella, Deputazione alla Salute Napoli

Viene prima destinato ad ospitare la Deputazione della Salute (controllo sanitario degli animali scaricati dalle imbarcazioni), mentre alla fine dell’800 ha funzioni di Stazione Marittima.

Il nome gli viene dalla statua della Vergine (di piccole dimensioni, da cui Immacolatella) che svetta alla sommità; la statua è opera dello scultore Francesco Pagano, il quale ha scolpito anche i simboli mariani presenti sulla facciata.

All’esterno dell’edificio due lapidi ricordano i 101 marinai e portuali periti in seguito all’affondamento, nel porto di Napoli, dell’incrociatore Attendolo (1942).

Napoli Palazzo dell'Immacolatella - Autore ignoto Napoli Palazzo dell’Immacolatella – Autore ignoto

L’antico edificio ha visto nella sua lunga storia tutto il dramma dell’emigrazione italiana. È da qui che, tra fine Ottocento e inizio Novecento oltre due milioni di emigranti del Mezzogiorno d’Italia partirono alla volta delle Americhe. Oggi, invece, qui attraccano le navi che collegano il porto partenopeo con varie mete del mediterraneo.

In origine l’Immacolatella si trovava su uno scoglio, in mezzo al mare, ed era collegato alla terraferma da due ponti che salivano dal molo grande e dal bacino Mandracchio. (Dallo spagnolo mandrache, darsena, ma forse dalle mandrie di animali da macello che vi sbarcavano).

I cambiamenti urbanistici del Risanamento e la ricostruzione post seconda guerra mondiale, hanno mutato notevolmente tutta l’area. Da allora la palazzina si è trovata ad essere circondata non più dal mare ma dalla terra ferma. L’Immacolatella è oggi inglobata nella nuova colmata della calata Porta di Massa.

Curiosità

Fino agli anni ’70 del novecento, ogni 30 giugno, da qui partiva una processione in onore di Santa Maria di Porto Salvo.

Per un breve periodo del XIX secolo il Palazzo è stato abbellito dalla fontana del Gigante, nota anche come fontana dell’Immacolatella proprio per questa sua collocazione. La fontana si trova oggi in Via Partenope nei pressi del Castel dell’Ovo, e del Borgo Antico di Santa Lucia.