Ultima Modifica il 2 Gennaio 2024

La Notte dei Falò di Nusco! Dal 17 al 19 gennaio, la Pro Loco del borgo irpino di Nusco ci invita, anno dopo anno, a vivere un’esperienza unica, sempre diversa e sorprendente.

Il fuoco di Sant’Antonio accende non solo i falò, ma anche la voglia di festa. Al metaforico grido: ‘Sant’Antuono – Maschere e Suono’, si aprono le porte del carnevale.

Nusco, un borgo di origine medioevale, è denominato il balcone dell’Irpinia per la sua posizione panoramica (914 m. s.l.m.) da cui si godono spettacolari vedute sulle montagne circostanti.

Le origini e le leggende

Da oltre quattro secoli la magia dei Fuochi di Sant’Antonio Abate, una delle feste più antiche dell’Irpinia, è un vero e proprio viaggio nel mondo della tradizione popolare a metà strada tra il sacro e il profano.

A Nusco la tradizione dei falò nasce come rito propiziatorio durante la devastante epidemia di peste del 1656 che colpì tutto il Regno di Napoli. In quei mesi drammatici i cadaveri degli appestati venivano bruciati sulle pire, mentre i fedeli invocavano l’intervento di Sant’Antonio Abate. Il santo che, secondo un’antica leggenda, riuscì a sottrarre il fuoco agli inferi per portarlo sulla Terra.

Da allora la Festa dei Falò di Nusco è collegata alla ricorrenza liturgica del Santo la cui festa onomastica cade il 17 gennaio.

Il fuoco, fin dall’antichità, è considerato un potente strumento di purificazione, capace di scacciare le malattie e proteggere la comunità.

La notte dei Falò Nusco

I falò a Nusco, la tradizione

Il programma della Notte dei Falò di Nusco è ricco di iniziative per grandi e piccini. Per tre giorni, le strade dell’antico borgo si animano di un’atmosfera magica, dove il profumo del legno bruciato si mescola alle note di musica popolare.

Gli stand gastronomici, disseminati per le vie del paese, propongono invece un viaggio alla scoperta delle delizie locali, accompagnate da un buon bicchiere di vino irpino.

Il momento più atteso, come da tradizione, è l’accensione dei falò che segna l’inizio della festa e che illuminano a giorno l’intero centro storico. Per tradizione la raccolta della legna secca per il falò inizia il 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia.

I falò di Nusco sono un momento di profonda spiritualità e di forte coesione sociale. In quella notte, la comunità si riunisce attorno al fuoco, in un rito che purifica l’anima e rinsalda i legami, creando un senso di appartenenza e di identità.

La festa trasforma Nusco in un palcoscenico incantato. Le Visite guidate ti porteranno alla scoperta dei vicoli nascosti e dei palazzi storici del centro storico, svelandoti aneddoti e leggende legate alla tradizione dei falò. Un comodo servizio navetta ti permetterà di raggiungere comodamente il cuore pulsante della festa, lasciandoti libero di immergerti nell’atmosfera magica.

Per maggiori informazioni puoi contattare le pagine social Facebook Instagram degli organizzatori.

O cippoe SantAntuono

Il santo del Fuoco, patrono dei contadini e protettore degli animali domestici, in Campania è chiamato familiarmente Sant’Antuono, per differenziarlo dal più famoso Antonio da Padova.

Il legame tra il fuoco e sant’Antonio Abate nasce nel Medioevo quando il santo diventa patrono e protettore delle malattie derivanti dal “sacro fuoco” l’ergotismo e l’herpes zoster.

Per garantirsi la protezione del santo e scacciare la sfortuna e le malattie a Napoli si realizzano i cosiddetti “cippi di Sant’Antuono” o “fucarazzi”. Grandi falò alimentati con alberi natalizi secchi e oggetti personali di legno dismessi. La tradizione è ancora viva nel cosiddetto Buvero ‘e Sant’Antuono e a Piazza Mercato.

Curiosità. Il 17 gennaio, giorno dedicato al Santo, si usava distribuire nel Regno di Napoli il cosiddetto “Pane di Sant’Antonio”,
Un pane magico, ottenuto con la parte più pura del grasso di un porcellino. Alimento ritenuto protettivo contro l’infezione dell’Herpes Zoster (comunemente chiamato Fuoco di Sant’Antonio).