Ultima Modifica il 12 Novembre 2024
A Napoli, ed in tutta la nostra regione, non è Natale senza gli Zampognari. Un’antica arte che ci rallegra con le sue melodie accompagnate dal dolce suono della ciaramella e della zampogna.
Per tradizione il suono inconfondibile delle zampogne, arricchito da pastorali, giaculatorie e storie popolari musicate e cantate, accompagna la Novena dell’Immacolata Concezione (29 novembre-7 dicembre) e la Novena del Bambino dedicata a Gesù (16-24 dicembre).
Gli Zampognari a Napoli, un pò di storia
Gli zampognari rimandano ad antiche tradizioni popolari. Per lungo tempo il suono della zampogna è servito a proteggere la terra dagli spiriti maligni, invocare i santi durante le feste o come semplice intrattenimento nel corso delle transumanze.
La zampogna ha origini molto antiche ed è considerata una variazione del flauto di Pan, il dio del pantheon greco metà uomo e metà capra. Pare che l’ imperatore Nerone si dilettasse nell’utilizzo dell’utriculus (l’antesignano della zampogna).
La tradizione degli zampognari si diffonde nel Regno di Napoli verso la metà del Settecento. Quando Sant’Alfonso Maria de Liguori, l’ideatore della canzone “Tu scendi dalle stelle”, amava utilizzarli per avere un accompagnamento musicale alle preghiere.
L’avvocato-prelato riteneva che la melodia aiutasse a fissare i principi fondamentali del cattolicesimo ai bambini e alle persone del popolo.
Fino al Novecento gli zampognari erano pastori che, in cambio di piccole offerte in denaro, andavano in giro per le strade cittadine, durante la stagione invernale, intonando delle melodie con la loro immancabile zampogna. Poco a poco lo zampognaro è diventato un vero e proprio mestiere tramandato da padre in figlio.
Gli zampognari indossando un abbigliamento molto distintivo d’ispirazione pastorale. Brache corte, giacca di fustagno, ampio mantello, berretto a calza con fiocco e con le cioce ai piedi. La zampogna “moderna” è formata da delle canne inserite in un otre di pelle, in genere di capretto, che costituisce il serbatoio dell’aria.
La tradizione vuole che gli zampognari si esibiscono in coppia: uno più anziano suona la zampogna, mentre il più giovane suona la “ciaramella”.
La coppia”di zampognari hanno un posto d’onore nel presepe napoletano. Solitamente trova posto nelle immediate vicinanze della “capanna della Sacra Famiglia. Si racconta che il primo a collocare le statuette degli zampognari su un presepe sia stato San Francesco d’Assisi.