Ultima Modifica il 17 Aprile 2020
Il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli vanta il più ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti di interesse archeologico in Italia, ed espone collezioni borboniche di bronzi, marmi, pitture e suppellettili provenienti dagli scavi di Pompei, Ercolano ed altre località campane, nonché collezioni di antichità etrusche ed egiziane e di monete antiche.
MANN, la storia del museo
L’edificio che attualmente ospita il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è il risultato degli ampliamenti apportati da Giulio Cesare Fontana (figlio del più noto Domenico Fontana) e Bartolomeo Picchiatti tra il 1610 e 1615 alle Scuderie Vicereali erette vent’anni prima.
Fu sede dell’Università degli Studi fino al 1777, per poi assumere la veste di museo. Un grandioso progetto nato per riunire in un solo complesso la Biblioteca, la Stamperia Reale, il Laboratorio di pietre dure, la Società Reale Borbonica di Scienze ed Arti e dell’Accademia di Pittura, Scultura ed Architettura. Per dirigere i lavori fu chiamato Ferdinando Fuga.
Ai Borbone si devono i due nuclei principali del Museo. La collezione Farnese e le collezioni vesuviane, frutto delle prime esplorazioni archeologiche promosse da Carlo III a partire dal 1738 a Ercolano e dal 1748 a Pompei e proseguite da Ferdinando IV.
Nel 1816 il museo assunse la denominazione di Real Museo Borbonico, ma fu solo nel 1957 che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ha trovato un assetto definitivo. In epoca recente sono state aperte la Sezione Egizia (2016) e la Sezione Epigrafica (2017).
Cosa vedere al Museo Archeologico di Napoli (MANN)
Il museo si articola su 4 livelli. Il piano terra ospita la statuaria greco-romana della Campania antica e la Collezione Farnese. Nata per volontà di Alessandro Farnese, è costituita prevalentemente da sculture busti, gemme e altri reperti provenienti dai palazzi e siti farnesiani a Roma.
Una delle opera d’arte, tra le principali esposte, è sicuramente Il Supplizio di Dirce. Lo splendido gruppo scultoreo, meglio conosciuto come il Toro Farnese, fu ritrovato nelle Terme di Caracalla durante gli scavi voluti da papa Paolo III Farnese.
Tra il piano ammezzato e il primo piano le Collezioni pompeiane, sono il frutto delle prime esplorazioni archeologiche promosse a partire dal 1738 a Ercolano, Pompei e i vari siti vesuviani. Tra i capolavori troviamo il grande mosaico raffigurante la Battaglia di Isso di Alessandro Magno contro Dario.
Sempre al piano ammezzato, salendo lo scalone sul lato sinistro, alla fine della sezione dei Mosaici, troviamo il Gabinetto Segreto, in cui sono raccolti i vari reperti a soggetto erotico o sessuale che man mano venivano alla luce negli scavi di Pompei ed Ercolano. Tra le altre collezione conservate ha rilievo la Collezione Cumana con vasi dipinti a figure nere e a figure rosse, rinvenuti nelle sue necropoli.
Al primo piano e alla fine dello scalone monumentale soffermatevi ad ammirare il Salone della Meridiana. Deve il suo nome alla meridiana solare inserita nel pavimento sul finire del ‘700. La volta è affrescata da Pietro Bardellino nel 1781 mentre alle pareti le tele di Giovan Evangelista Draghi raffigurano i Fasti Farnesiani.
Al piano seminterrato si scopre la Collezione Egiziana, terza per importanza in Italia dopo i Musei Vaticani ed il Museo egizio di Torino. Il nucleo principale della raccolta è costituito da – amuleti, frammenti di obelischi, oggetti votivi, diversi steli e statuette – provenienti dalla ricchissima collezione settecentesca del cardinale Stefano Borgia.
I Giardini – Un grande lavoro di ripristino hanno permesso la riapertura al pubblico del Giardino delle Camelie e il Giardino delle Fontane. Molto particolare è la suggestiva fontana in porfido rosato denominata “Gran Tazza in porfido Farnesiana”.
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Indirizzo: Piazza Museo, 19 – 80135 Napoli
Contatto: Tel. +39 081 442 2149
Sito Web ufficiale: www.museoarcheologiconapoli.it/
Orari di apertura del Museo: feriali 9.00 – 19.30; festivi 9.00 – 19.30; chiuso il martedì: la biglietteria chiude alle ore 18.00
Come arrivare: Metropolitana fermata “Museo” della linea 1, fermata “Cavour” della linea 2.