Ultima Modifica il 28 Novembre 2020
La Costiera Amalfitana non è solo spiagge e buon cibo, ma la protagonista di molti racconti che ondeggiano tra storia, mito e antiche leggende che si tramandano da secoli, di generazione in generazione.
Questo lembo di terra sospeso tra cielo e mare è ricchissimo di miti che si mescolano con antiche leggende marinare, come gli scogli gemelli di Vietri sul Mare e le Janare di Praiano e di Conca dei Marini.
Di seguito sono elencate alcune delle leggende della Costiera Amalfitana alcune di queste sono ispirate a eventi realmente accaduti.
Mito della ninfa Amalfi, le origini della città
Non tutti sanno che la fondazione di Amalfi è legata a un amore mitologico che vede protagonista addirittura Ercole, un personaggio mezzo uomo e mezzo dio.
Il mito vuole che il semi dio si fosse perdutamente innamorato della giovane e bellissima ninfa Amalfi al punto da desiderare di farla sua e di sposarla. Il loro amore fu destinato ad essere breve. La ninfa morì improvvisamente e l’eroe, profondamente afflitto dalla tragedia e con il cuore a pezzi, volle seppellirla nel luogo più seducente della terra. E su quella tomba lo stesso Ercole edificò una città cui dette il nome della Ninfa amata: Amalfi.
Il miracolo di Sant’Andrea
La leggenda vuole che il temibile pirata saraceno Barbarossa avesse dato ordine di attaccare Amalfi con l’intentoo di saccheggiarla e poi di raderla al suolo.
I cittadini decisero di implorare il miracolo sulla tomba di Sant’Andrea, un apostolo di Gesù le cui spoglie furono acquisite e custodite ad Amalfi. Improvvisamente la Natura si scatenò contro le navi dei filibustieri di Barbarossa con una violenta tempesta che salvò Amalfi. Il “miracolo” rafforzò la gratitudine della città nei confronti di Sant’Andrea.
Il miracolo del latte
Tra i miti e le leggende della Costiera Amalfitana c’è anche un miracolo del latte. I fatti in questione risalgono al secolo XVI quando don Giulio Cesare Bonito donò alla chiesa di Pogerola, una frazione di Amalfi, una statua in legno raffigurante la Madonna delle Grazie. Questa statua aveva incastonata nel seno destro una piccola pietra grigia, pare una goccia di latte del seno della Madonna caduta durante l’allattamento di Gesù.
La leggenda narra che alle ore 14 del 4 Agosto di un anno della prima metà del 1500, le campane della chiesa della Madonna delle Grazie cominciarono a suonare a festa d’improvviso e autonomamente; la meraviglia crebbe una volta entrati, dal seno della statua sgorgava latte in quantità. Da quel giorno la pietrina, custodita in un’ampolla, viene celebrata con una solenne funzione. Durante la celebrazione la pietruzza passa da una colorazione grigia ad una bianca.
Le Janare
Su tutti i racconti quello che più affascina anche il turista è sicuramente quello che narra delle janare. Megère di notte e belle ragazze di giorno, che rubano barche ai pescatori e cuori ai turisti. Figure mitologiche che hanno trovato una residenza stabile in Costiera Amalfitana e in particolare a Praiano e a Conca dei Marini.
Secondo la leggenda le Janare si riunivano di notte in cima agli alberi a ridosso della costa, vestite solo con lunghe camicie da notte, aspettando le imbarcazioni dei pescatori che rientravano dalla pesca notturna. Una volta avvistate, iniziavano ad attirare l’equipaggio con canzoni, dolci parole o mostrando le nudità con l’intento di conquistarli e giacere con loro. Peccato però, che si trattasse di incontri alla fine non troppo piacevoli per i pescatori che finivano col diventare le vittime sacrificali delle janare.
Il lato puramente umano di questa storia è che gli spiriti erano in realtà donne del paese lasciate sole dai loro mariti partiti in mare.