Ultima Modifica il 18 Febbraio 2024
La Rotonda Diaz, palcoscenico di eventi e manifestazioni culturali sul Golfo di Napoli, si trova a metà percorso del Lungomare Caracciolo.
Prende il nome da una imponente statua equestre eretta in ricordo del napoletano Armando Diaz, l’eroe della Prima Guerra Mondiale.
Monumento equestre al generale Armando Diaz
Il monumento equestre dedicato ad Armando Diaz, Duca della Vittoria, è inaugurato a Napoli il 29 maggio 1936.
La statua in bronzo, ritrae un fiero Armando Diaz in groppa al suo cavallo, è alta 5 metri ed è poggiata su una stele di pietra e marmo alta circa 10 metri.
L’opera, realizzato su progetto del livornese Gino Cancelletti, è dello scultore viterbese Francesco Nagni ed è stata fusa nell’officina Chiurazzi di Poggioreale.
Sulla faccia posteriore della stele vi è uno stemma littorio di Casa Savoia che accompagna l’epigrafe: “Al Maresciallo d’Italia Armando Diaz Duca della Vittoria La Patria Riconoscente 1939. XIII.E.F.“.
Sul davanti è riportato integralmente il testo del bollettino della Vittoria firmato dal Comandante supremo dell’esercito italiano – Armando Diaz – il 4 novembre 1918 a conclusione della prima Guerra mondiale.
Ai lati ci sono dei bassorilievi in travertino che sintetizzano episodi della Prima Guerra Mondiale.
Ai piedi della Rotonda Diaz si estende in semicerchio una piccola lingua di sabbia, è praticamente l’unica spiaggia libera della Città di Napoli.
La spiaggetta, conosciuta anche come Mappatella Beach, è l’ultima testimone della lunga distesa di sabbia vulcanica che un tempo costeggiava la linea di costa tra Mergellina e il Castel dell’Ovo.
Rotonda Diaz e l’Isolotto di San Leonardo
Pochi sanno che li dove oggi c’è la Rotonda Diaz, molti secoli fa, sorgeva l’Isolotto di San Leonardo, era distante solo poche decine di metri dalla linea di costa.
A darle il nome fu il ricco mercante castigliano Leonardo d’Orio. Pare che nel 1028 per essere scampato a una violenta tempesta edificò in questo luogo una chiesa dedicata a San Leonardo (suo protettore).
Attorno alla chiesa si creò un piccolo borgo con ormeggi dei pescatori e qualche abitazione popolare. Sulla vicina spiaggia, alla fine del 1500, vi era la taverna del Florio una delle più frequentate del tempo.
Isolotto e chiesa di san Leonardo, stampa di Bastien Stopendaal pubblicata ad Amsterdam nel 1663
Nel corso dei secoli l’isolotto ha attraversato alterne vicende ed è stato protagonista della storia di Napoli. Da qui fuggì verso la Francia, nel maggio 1419, Re Giacomo, marito di Giovanna II. Nella chiesa dell’Isolotto, Alfonso, duca di Calabria, convinse il padre, Re Ferrante I d’Aragona, a mettere a morte i baroni che avevano preso parte alla congiura contro il sovrano.
Nell’800 Ferdinando IV di Borbone decise di sacrificare l’isolotto in nome dei lavori di completamento della villa Reale oggi nota come Villa Comunale.
Il vecchio insediamento fu completamente distrutto, le case abbattute e l’isola venne unita al lungomare di Chiaia, al suo posto venne creato un belvedere, la Loggetta a mare, poi dedicata ad Armando Diaz.
La Rotonda Diaz oggi è scelta come sede di eventi e manifestazioni artistiche senza pari.