Ultima Modifica il 2 Ottobre 2024
Nisida, la più piccola isola del Golfo di Napoli, è un vero e proprio scrigno di storia a un tiro di voce dal promontorio di Posillipo.. Dall’alto si presenta come un incantevole croissant tuffato nel mare.
Questa minuscola isola di origine vulcanica è situata nella zona di Bagnoli-Coroglio, sotto la collina di Posillipo.
“Nisida è un’isola, ma nessuno lo sa” queste le parole di Edoardo Bennato nella sua canzone.
Nisida è l’isola che non c’è!! Il suo status di isola è contestato in quanto dal 1936 è legato alla terraferma da una lunga gittata di cemento che l’ha definitivamente ancorata alla base di Posillipo, nelle vicinanze di Città della Scienza.
L’insenatura di Porto Paone, corrispondente all’antica caldera del vulcano da cui l’isola ha avuto origine, e l‘ex isolotto di Chiuppino, oggi parte integrante del ponte, sono un’affascinante testimonianza dell’azione combinata di forze geologiche e marine.
Storia di Nisida
Il suo nome è l’evoluzione del greco Nesís (isola) e Nesida (piccola isola). Fin dai tempi antichi l’isola ha ispirato scrittori e poeti.
Si narra che lo spazio di mare tra Nisida e Capri, era il luogo in cui vivevano le sirene che tentarono Ulisse. Per lo storico Teocrito Tucidide Nisida ha molte affinità con “l’isoletta delle capre” descritta nell’Odissea, dello scrittore greco Omero.
Sembra che Ulisse sia sbarcato nell’insenatura di porto di Paone, per poi salire verso la grotta (pare in quella di Seiano) del ciclope Polifemo.
Sull’isola di Nisida, in un’epoca in cui Roma, sorgeva una lussuose villa che ha ospitato i più potenti e influenti personaggi dell’epoca. Pare sia stata abitata da Lucio Licinio Lucullo, noto per il suo sfarzo e il suo gusto per il bello, così come Publio Vedio Pollione proprietario della villa del Pausilypon.
Qui, tra le ombre delle pinete, Marco Giunio Bruto e Cassio tramarono in segreto la congiura contro Cesare, dando il via a una nuova era della storia romana. Delle ville romane, purtroppo, non c’è più traccia.
Nisida Vista dall’alto – Foto credit @formiche.net
Ai tempi della regina Giovanna II Nisida diventa il caposaldo del sistema difensivo della città di Napoli con la costruzione di una Torre di Guardia e di una villa che man mano prese le dimensioni di un castello.
Tra i proprietari dell’isola viene ricordato Giovanni Piccolomini, Duca d’Amalfi, che fece di Nisida un luogo di richiamo per nobili ed artisti. Nei secoli successivi l’sola di Nisida è stata prima lazzaretto e poi riserva di caccia; nell’Ottocento viene trasformata in bagno penale.
Oggi ospita l’Istituto Penale Minorile di Napoli; durante il periodo di detenzione i ragazzi vengono coinvolti in varie attività di formazione professionale. Sono attivi laboratori di ceramica, arte presepiale, animazione teatrale, florovivaistica, edilizia, sartoria.
Cosa Vedere
Il fatto che ancora oggi l’isola resti inaccessibile, ha consentito di preservare quasi intatte tutte le sue risorse naturali. Grazie all’impegno della direzione dell’istituto penale minorile, e in particolare dell’insegnante Maria Franco, è stato creato Il parco letterario, un progetto che ha innovato la didattica dell’istituto penitenziario minorile.
Approfondisci: Parco Letterario di Nisida, l’Isola di Polifemo.
Il parco è periodicamente aperto al pubblico grazie alle (rare) visite guidate organizzate da una serie di associazioni. Tappa dopo tappa si scoprono vari manufatti costruiti in varie riprese fin dal periodo romano, i resti del castello di Giovanni Piccolomini fino allo splendore di porto Paone, l’insenatura che dà verso il mare. Un nome originale per la sua forma somigliante alla coda di questo uccello.
Dal parco Virgiliano a Posillipo si gode di una stupenda visita su Nisida, l’isola che non c’è.
La scoperta di Nisida è anche l’incontro con tutti quelli che l’hanno cantata: da Omero (Nisida sarebbe l’isola di Polifemo) a Stazio, Plinio, Cicerone, Seneca, per arrivare a Cervantes, Dumas, Matilde Serao, fino a Yes Bonnefoy che ai ragazzi del carcere ha regalato una preziosa poesia. Senza dimenticare Eduardo che con l’istituto coltivò un legame profondo.
Posillipo e Nisida, storia di un amore impossibile
Si racconta che un tempo un giovane bello e gentile di nome Posillipo si innamorò di Nisida, una fanciulla di campagna. Dopo anni vissuti sperando invano che lei ricambiasse il suo amore, Posillipo decise di porre fine al suo dolore gettandosi in mare.
Gli Dei vollero che il bel Posillipo si trasformasse nello splendido promontorio bagnato dalle acque del Golfo di Napoli. Anche la fanciulla ebbe un destino simile. Nisida venne trasformata nel piccolo isolotto che sorge dirimpetto al promontorio di Posillipo. Il braccio di mare che separa i due è l’emblema di quell’amore che non ha mai avuto modo di esistere.
Informazioni utili
Indirizzo: via Nisida, 59 Napoli
Come arrivare: Metropolitana Linea 2, stazione Cavalleggeri Aosta, poi autobus C1 fermata Coroglio – Città della Scienza