Ultima Modifica il 11 Ottobre 2020
L’ Herculanense Museum è l’anima archeologica del polo museale del Sito Reale di Portici che affianca l’anima scientifica dei Musei delle Scienze Agrarie.
Il museo, inaugurato nel 1758 per volere di Carlo di Borbone, si trova nel palazzo reale di Portici (che in seguito è diventata la sede della facoltà di Agraria della Federico II) negli stessi ambienti dove vennero conservate le antichità ritrovate a Ercolano la città sepolta dal Vesuvio nell’agosto del 79. Al museo si accedeva mediante un cancello di ferro disegnato dal Paterni, ancora in sito presso l’attuale Dipartimento di Economia della facoltà di Agraria, e riporta l’esplicita iscrizione “Herculanense Museum”
L’Herculanense Museum è un luogo unico nel suo genere sia per la quantità e la qualità dei reperti riuniti, sia anche per i laboratori e l’insieme delle attività di studio e di restauro che vi si svolgevano, tra le quali spiccavano gli ingegnosi metodi per srotolare i papiri carbonizzati e recuperati a Ercolano. In fasi successive, la maggior parte della raccolta fu trasferita nel Reale Museo Borbonico della capitale, l’odierno Museo Archeologico Nazionale.
Nel 2006 nasce l’idea di servirsi delle moderne tecnologie per riproporre, nel piano nobile della Reggia, l’immagine originaria dell’Herculanense Museum e il clima culturale nel quale esso si formò. Nel 2011 dalla fusione dei Musei delle Scienze Agrarie nasce il MUSA, uno dei Centri museali dell’Ateneo Federico II, che gestisce anche la l’ Herculanense Museum.
Gli affreschi romani, raccolti un tempo nella Reggia, sono riprodotti con la tecnica dei quadri retroilluminati. Una ricostruzione virtuale restituisce il Teatro di Ercolano, la prima delle scoperte archeologiche nella zona. Nell’ultima sala multimediale dell’attuale museo campeggia la Lanterna Magica, una macchina della visione che trasporta il visitatore al tempo di re Carlo e della sua corte, dentro le meraviglie dei reperti provenienti dagli scavi vesuviani.
Una sala, dedicata ai marmi e agli strumenti di lavorazione dello scultore, testimonia la tecnica di restauro settecentesco, di cui è esempio la statua della Flora. La statua, che fu collocata al centro della fontana del giardino di Palena, era originariamente una Hera Borghese, rimaneggiata dallo scultore di corte Giuseppe Canart con una tecnica di restauro che prevedeva il riuso dell’antico.
I calchi di altre statue ed oggetti, eseguiti da specialisti dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, riproducono la scultura bronzea del celebre Cavallo Mazzocchi e del gruppo marmoreo equestre di Marco Nonio Balbo. Per gli utensili e gli oggetti in bronzo si è fatto ricorso alla storica fonderia Chiurazzi sulla base di antichi stampi borbonici e in una delle sale del museo è riproposto l’aspetto di una cucina romana con le sue suppellettili.
Seguendo antichi disegni sono stati rifatti gli armadi in cui erano conservati i papiri e la “macchina di Piaggio” adoperata per svolgerli. Una sala è dedicata a Le Antichità di Ercolano Esposte, una serie di illustrazioni riprodotte dagli otto volumi editi dalla Stamperia Reale, ed un’altra sala, con parato in seta di San Leucio e frammenti di arredi storici, rievoca l’immagine dell’antica Reggia. Rappresentazioni grafiche e fotografiche tratte da stampe e disegni del Settecento completano il corredo delle sale.
Herculanense Museum Informazioni
Indirizzo: Via Università, n.100 – Portici a circa 12 chilometri dal centro di Napoli
Orari di apertura: Lunedì – Venerdì ore 9:00 / 19:30. Sabato ore 9:00 / 13:00
Prezzo biglietti: Museo 5,00€ – Museo+Orto 7,00€
Contatti: Tel.: 081. 2532011 E-mail: segreteria@centromusa.it
Arrivare alla Reggia di Portici con i mezzi pubblici: Circumvesuviana linea Napoli-Torre Annunziata o Napoli-Sorrento, scendere alla fermata Portici Via Libertà e, uscendo dalla stazione, svoltare a sinistra fino a raggiungere l’entrata superiore del Parco Gussone (Bosco Superiore).
Arrivare alla Reggia di Portici con l’auto privata: Autostrada A3 Napoli-Salerno e prendere l’uscita Portici-Bellavista, seguire le indicazioni fino al Palazzo Reale.