Ultima Modifica il 27 Novembre 2020
In pochi conoscono il Cristo crocifisso di Michelangelo Naccherino conservato nella Chiesa di San Carlo all’Arena, in via Foria a Napoli. La scultura, soprannominata ora il Cristo rotto, ora il Cristo ferito, suscita grande devozione da parte dei fedeli.
Conosci la travagliata storia del Cristo Crocifisso?
La figura di Cristo crocifisso è ricavata da un unico blocco di marmo da Michelangelo Naccherino nel 1599, uno scultore fiorentino fra i più famosi del suo secolo. E’ cosi realistica da essere stata paragonata al più celebre Cristo Velato della Cappella Sansevero.
ll Crocifisso, originariamente esposto nella Cappella dei Duca di Caselluccia nella Chiesa dello Spirito Santo (via Toledo), viene poi trasferito sull’altare maggiore della Chiesa San Carlo All’Arena.
Li vi rimane fin quando, l’11 novembre 1923, un incendio danneggia la Chiesa. In quella occasione il Cristo precipitò al suolo, provocando ingenti danni alla scultura di marmo.
I lavori di restauro hanno restituito alla devozione dei suoi numerosi fedeli un Cristo Ferito (arrimediato in napoletano) con tanto di cicatrici che, pur ricordano la terribile disgrazia, hanno solo accentuato il suo effetto drammatico. La sua espressione malgrado tutto è “non sofferente”, come se una volta sceso dalla croce si fosse rilassato.
Il Cristo Crocifisso del Naccherino è adagiato su un letto di velluto rosso in una delle cappelle della chiesa di San Carlo all’Arena.
Chiesa di San Carlo all’Arena
La chiesa cistercense, dedicata a San Carlo Borromeo, viene costruita tra il 1636 e 1632 su progetto di Frà Nuvolo, il domenicano Giuseppe Donzelli. L’inaugurazione avviene nel 1700, anche se i lavori della facciata continuano fino al 1756.
Seguito ai restauri dell’architetto napoletano Francesco De Cesare, effettuati dal 1838 al 1846, assume un aspetto neoclassico. Originali i bassorilievi dedicati alla vita del santo a cui è dedicata la chiesa.
Particolare è la pianta interna che, sul modello del Pantheon di Roma, ricalca la forma ellittica della cupola. Ai lati dell’altare centrale si trovano sei cappelle laterali.
Nel 1626 alla chiesa è affiancato un Convento cistercense, oggi sede delIl’ istituto tecnico Gian Battista Della Porta e dell’ istituto Benedetto Croce.
L’appellativo all’Arena è dovuto ai detriti di sassi e sabbia (la rena in napoletano) che si incanalavano lungo il vallone antistante la chiesa. Un tempo al posto di via Foria vi è era un enorme canalone che convogliava le acque che, dopo le abbondanti piogge, scendevano copiose dalle Colline di Capodimonte e Miradois. Via Foria assunse l’aspetto definitivo di una strada lastricata solo nel XVII secolo.
Informazioni Utili
Indirizzo: Via Foria, 24 –80137 Napoli; Contatti: Tel: 081. 441482.
Sante messe: Lunedì/Venerdi 08:15 e 18:00; Sabato 18:00; Domenica 10:00 e 12:00.
Come arrivare – Linea metro L2, scendere alla stazione Cavour. Procedere su Via Foria, attraversare Piazzetta S.Carlo all’arena, troverete la chiesa più avanti sulla sinistra.