Ultima Modifica il 28 Maggio 2024
Sul fianco della collina di Santo Martino, il punto più alto della città, si scopre la seicentesca Cittadella del Suor Orsola Benincasa. Un luogo suggestivo di Napoli nato per volere di Orsola Benincasa, la mistica napoletana vissuta nella Napoli del 500.
Oltre ad ospitare le scuole e l’Ateneo universitario a lei dedicati, la Cittadella del Suor Orsola Benincasa possiede un ricchissimo patrimonio storico-artistico.
Un po di storia
L’antico sito conventuale, sorto a ridosso dell’antica strada delle Colline (oggi corso Vittorio Emanuele), nasce per volere di Santa Orsola Benincasa (1547 – 1618) intorno alla chiesa dell’Immacolata al Monte.
Nel 1583 la religiosa e mistica napoletana poté organizzare, presso la chiesa costruita nel 1581, una comunità religiosa che nel raccoglimento e nella preghiera preparasse la riforma della Chiesa. È il primo nucleo delle Oblate della Santissima Concezione di Maria Vergine Immacolata.
Alla morte di San Orsola è l’ordine dei teatini di San Gaetano da Thiene, che ha il compito di costruire un vero e proprio convento di clausura (detto comunemente delle «sepolte vive») da destinare alle romite.
Ancora oggi è nascosto agli sguardi esterni da un poderoso muro di cinta in tufo che si innalza per circa venti metri. La costruzione viene completata nel 1669 grazie all’intervento il viceré Pietrantonio D’Aragona.
La Cittadella del Suor Orsola Benincasa nel periodo post unitario diventa una scuola gratuita per fanciulle bisognose. Nel corso degli ultimi decenni del XIX secolo, alla scuola si affianca la fondazione del Magistero, oggi Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”.
Le Meraviglie del Suor Orsola Benincasa
Nonostante le inevitabili modifiche avvenute nel tempo, il complesso Suor Orsola Benincasa è l’unico esemplare di cittadella monastica intatto nelle sue strutture.
Dietro le sue alte mura si scoprono due chiese, numerosi giardini, il Polo Museale Suor Orsola Benincasa, una pinacoteca, biblioteche antiquarie e archivi storici.
Nei secoli innumerevoli artisti si sono avvicendati per abbellire questa monumentale e panoramica cittadella monastica individuata dall’UNESCO quale “Patrimonio mondiale dell’umanità”.
La Chiesa dell’Immacolata al Monte
Alla fine di una ripida rampa che si inerpica verso la collina di Sant’Elmo si scopre la chiesa fondata da Suor Orsola nel 1580.
Viene rimaneggiata nel settecento da Rocco Doyno, per volere di Carlo di Borbone. Al suo interno si presenta a navata unica con cappelle laterali e conserva pregevoli affreschi di Belisario Corenzio, ma anche di Pietro Bardellino. Degno di menzione è il pavimento in maiolica del 1764, opera di Ignazio Chiaiese.
In un piccolo vano interrato, posto al di sotto della Cappella del Crocifisso, si trova la Cripta dell’Immacolata. Al suo interno sono conservate le spoglie mortali di Suor Orsola Benincasa.
La Sala degli Angeli, Chiesa dell’Eremo ai Monti
La chiesa, oggi sconsacrata, viene realizzata a partire dal 1620 su desiderio di Suor Orsola Benincasa (morta nel 1618). Al suo interno, si presenta con una pianta rettangolare, conserva pregevoli ed interessanti dipinti di Andrea Malinconico e Andrea Vaccaro.
Giardino de Claustro
Di particolare interesse è il Giardino del Caustro con le sue maioliche del XVIII secolo, appartenenti alla bottega del chiostro di Santa Chiara. Nel corridoio che fiancheggia i giardini si affacciano i balconi delle celle, sotto i quali sono poste le cappelle private utilizzate dalle religiose.
Grazie alla collaborazione tra l’Università e il Comune di Napoli è previsto il restyling dell’antico sentiero che da oltre cinque secoli collega i due ingressi dell’antico complesso religioso. Il progetto si intitola Museo Gradini Suor Orsola.
Cittadella del Suor Orsola Benincasa, Corso Vittorio Emanuele 292, Napoli.