Ultima Modifica il 1 Gennaio 2020
Al centro del quartiere napoletano di San Pietro a Patierno, sorge la Chiesa di San Pietro Apostolo, un luogo di culto dalle origini antichissime. La tradizione popolare vuole che in essa abbia sostato per un breve periodo l’apostolo Pietro, quando la zona era chiamata “Paternum”.
Il santuario eucaristico, malgrado l’imponente cupola ellittica del XVIII secolo, è di aspetto molto sobrio. E’ dedicata a San Pietro Apostolo come ricordato dalle tre tiare sulla facciata; ai lati dell’ingresso ci sono le statue dei santi Pietro e Paolo mentre, al centro vi è la statua del Redentore.
La sua origine risale al IX – X sec., ma non resta nulla dell’antica struttura bizantina. La Chiesa, infatti, è stata ricostruita nella prima metà del 1700. Gli ultimi restauri strutturali sono stati realizzati, nel 1927, per volontà di Mons. F. Barbato.
L’interno è a navata unica con due cappelle per lato dedicate a Sant’Anna, alle Anime del Purgatorio, a San Gennaro, mentre nella quarta sono conservate la statue di San Pietro e la tomba di Girolamo Guarino. La cantoria invece ospita un imponente organo.
Tra le opere custodite vanno citati un quadro raffigurante la Madonna con Anime purganti, opera di Domenico Giglio del 1727 e il gruppo ligneo che raffigura Sant’Anna e Maria bambina dell’artista Mario Testa; prima metà del secolo XVIII.
Il portone di bronzo, con bassorilievi ed altorilievi, racconta episodi della vita di San Pietro e il miracolo eucaristico.
San Pietro a Patierno nasce come casale demaniale in epoca Angioina col nome di San Petrus ad Paternum confinante con Casoria e Capodichino. E’ rimasto autonomo fino al 1925, quando venne aggregato al comune di Napoli; parte del suo territorio è stato espropriato per la costruzione dell’Aeroporto di Napoli Ugo Niutta.
Il miracolo eucaristico di San Pietro Apostolo a Patierno
Correva l’anno 1772 quando, nella notte del 27 gennaio, ignoti ladri trafugarono dall’altare maggiore della chiesa di San Pietro Apostolo ostie consacrate, poi ritrovate in maniera miracolosa.
Le ostie vennero ritrovate, dopo circa un mese, completamente intatte sotto un mucchio di letame da alcuni abitanti, attratti da alcuni bagliori provenienti dal terreno.
Del miracolo si occupò ampiamente Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, che diede grande testimonianza del miracolo nel suo “Ragguaglio di un portentoso miracolo appartenente al Santissimo Sacramento dell’altare”.
Il Miracolo è stato riconosciuto dalla Chiesa. In occasione del duecentesimo anniversario dell’evento, l’edificio di culto è stato elevato a Santuario Eucaristico Diocesano dal cardinale Ursi.
Parrocchia S.Pietro Apostolo: Piazza Guarini Giovanni 80144 Napoli.