Ultima Modifica il 25 Settembre 2024

La chiesa di San Giovanni a Carbonara, della congregazione de’ padri eremitani di sant’Agostino, è un piccolo tesoro d’arte di Napoli a poche centinaia di metri da porta Capuana. La chiesa, fondata nel lontano ‘300, è uno dei migliori esempi di architettura gotico rinascimentale.

Chi si aspetterebbe di trovare un tale tesoro artistico dietro una facciata così semplice e austera? Il complesso religioso di San Giovanni a Carbonara, con il suo monastero e le tre chiese sovrapposte (San Giovanni a Carbonara, e Santa Monica e Santa Sofia), è un vero labirinto di bellezza rinascimentale. Ogni angolo di questo luogo custodisce opere d’arte che lasciano senza fiato, rivelando un’inaspettata ricchezza artistica.

Storia della chiesa di San Giovanni a Carbonara

La costruzione della Chiesa dedicata a San Giovanni Battista, e l’annesso convento, iniziata nel 1339 su un podere donato ai frati Eremitani di Sant’Agostino dal nobile Gualtiero Galeota. La struttura si concluse in soli quattro anni, un tempo record per le grandi opere dell’epoca.

E’ detta a Carbonara perché durante il medioevo quest’area, fuori dalle mura della città di Napoli, veniva usata per bruciare i rifiuti cittadini.

San Giovanni a Carbonara, scalone

Nei secoli la chiesa di San Giovanni a Carbonara di Napoli è ampliata ed arricchita grazie al contributo di architetti, artisti e famiglie facoltose. Durante il XVI secolo, sotto la committenza della famiglia Caracciolo, la chiesa si arricchisce di due cappelle absidali, due chiostri e della cappella Somma. Grazie al cardinale Seripando, è inoltre realizzata una biblioteca 

Il complesso vive la sua massima espansione artistica e culturale durante il periodo rinascimentale divenendo anche luogo d’incontro di uomini di cultura come Giovanni Pontano, Chariteo e Jacopo Sannazaro.

Con il dominio austriaco sul Regno di Napoli (1707 – 1734) l’ordine agostiniano viene soppresso e gran parte degli ambienti che lo compongono vengono destinati a uso militare. Sotto i Borbone, ospita una scuola militare, mentre con l’Unità d’Italia assume il nome di caserma Garibaldi, diventando sede di diversi reggimenti. 

Oggi la parte del convento occupata dall’ex caserma Garibaldi e dal chiostro Nuovo ospita gli uffici giudiziari.

Curiosità. Per accedere alla chiesa si sale una scenografica scala in piperno a doppia rampa. L’originalissima struttura a tenaglia, invisibile dalla strada, è frutto dell’ingegno di Ferdinando Sanfelice (1707).

Ai piedi della scalinata, tra le rampe, c’è invece l’ingresso alla barocca chiesa della Consolazione a Carbonara. Qui si scopre un grande altare dello sculture Giuseppe Sammartino su disegno di Ferdinando Sanfelice.

Cosa vedere

San Giovanni a Carbonara, Cappella Caracciolo del sole

L’accesso alla chiesa si fa dalla rinascimentale Cappella di S.Monica posta sul lato destro dell’abside. Nel ‘500, infatti, la facciata principale della chiesa è distrutta per realizzare la Cappella di Somma.

L’interno della Chiesa è a croce latina con un’unica navata e diverse monumentali cappelle realizzate in epoche diverse. Per tutto il XVI e il XVII secolo la chiesa si arricchisce di sepolture e monumenti. Senza dimenticare i tre chiostri monumentali: Chiostro di Ladislao (1343), Chiostro della Porteria (1513) e Chiostro Nuovo (1570).

L’area absidale è occupata interamente dal magnifico mausoleo di Ladislao Angiò-Durazzo (re di Napoli dal 1386 al 1414). Sulla sommità dello scenografico monumento funebre tardo-gotico (datato al 1428), eretto per volontà della sorella Giovanna II, si scopre il re Ladislao a cavallo con la spada sguainata; un immagine del tutto inconsueta per una chiesa.

Monumento di Ladislao di Durazzo

Alle spalle del mausoleo c’è la Cappella Caracciolo del Sole in cui si erge il sepolcro di Ser Gianni Caracciolo, Gran Siniscalco del regno ed amante della regina Giovanna II. La Cappella oltre ad accogliere il monumento, è anche riccamente e superbamente affrescata dalle Storie dei frati agostiniani di Perino da Benevento,

Qui è possibile ammirare gli affreschi con Storie eremitiche e Storie mariane in cui si narrano con vivido realismo le opere e i giorni dei pii religiosi. Il pavimento è con mattonelle maiolicate del XV secolo.

San Giovanni a Carbonara

Tra i numerosi tesori della Chiesa di San Giovanni a Carbonara, c’è lo stupendo Altare Miroballo, realizzato alla fine del ‘400 ed attribuito a Jacopo della Pila e Tommaso Malvito; o la settecentesca Cappella Argento con il monumento, realizzato da Ferdinando Sanfelice, dedicato all’omonimo giurista.

Nella splendida cappella gentilizia della famiglia Somma, sulla parete destra, c’è la tavola della Crocifissione di Giorgio Vasari; è l’unica realizzazione del maestro rimasta nella chiesa.

Informazioni utili

Indirizzo: Via Carbonara, 4, 80139 Napoli NA, Italia
Orari di apertura: Dal lunedì al sabato 8-12; 16.30-20.30; La domenica 8-14.
Condizioni di visita:
ingresso gratuito.

Come arrivare alla chiesa

San Giovanni a Carbonara si trova a due passi da Porta Capuana. Bisogna attraversare a piedi piazza Garibaldi, imboccare via A. Poerio, attraversare piazza Enrico de Nicola e procedere su Via Carbonara; la chiesa si trova sulla destra.

Con la linea 2 della metropolitana scendere alla stazione Cavour.