Ultima Modifica il 26 Novembre 2024
La Minestra Maritata e il Capitone: un tripudio di sapori che deliziano il palato dei napoletani durante le festività di Natale e Santo Stefano (nonché di Pasqua).
I napoletani sono molto legati alle proprie tradizioni e, soprattutto a Natale, non rinunciano ad alcuni cibi e rituali. Alcune prelibatezze che si mangiano la sera della vigilia (Menu della Vigilia di Natale) altre il giorno di Natale (Pranzo di Natale).
La Minestra Maritata
A Napoli ‘a menesta mareta è il piatto delle feste per eccellenza tanto da comparire sulle tavole partenopee sia a Natale che a Pasqua. La ricetta però prevede delle leggere differenze a seconda del periodo dell’anno in cui viene preparata.
E’ uno dei piatti più antichi della tradizione partenopea. Secondo alcuni storici gastronomici la Minestra Maritata sarebbe un adattamento della “Olla podrida” (pentola putrefatta), una specialità di origine spagnola. La nascita si collocherebbe intorno al XIV secolo, quando a Napoli regnavano gli Aragonesi.
La minestra maritata si prepara con verdure a foglia verde: broccoli di rape, broccoli di foglie, cicorielle, torzelle, cappucce e scarolelle. Per quanto riguarda la carne, si usano la gallina, il costato di manzo e infine le salsicce, che conferiscono sapore e aggiungono molto grasso al brodo.
La ricetta della Minestra Maritata è lunga e laboriosa, la preparazione del brodo di carne, e la cottura di tutte le verdure separatamente.
Ricetta della Minestra Maritata alla Napoletana
Ingredienti per 4/6 persone. Maiale 600 gr, Cotiche di maiale 600 gr, Scarole 1/2 kg, Torzelle 1/2 kg (torza riccia), 1 Cavolo cappuccio, 1 Cipolla, 1 Carota, 1 Costa di sedano, Olio extra vergine di oliva e Sale q.b..
Procedimento. Inziamo a tagliere a pezzetti la carne e pulire le verdure. Tritiamo finemente sedano, cipolla e carota e cucinarli in una pentola capienti con olio per qualche minuto. Aggiungiamo poi acqua abbaondante e inseriamo i pezzi di carne. Lasciamo bollire per almeno due ore a fuoco lento. A termine della cottura lasciamo raffreddare il brodo, sgrassiamo e filtriamolo.
In una pentola a parte cuciniamo le verdure e appena l’acqua inizia a bollire scoliamole e versiamole nella pentola con la carne. Facciamo cucinare ancora a fuoco lento per altri 10 minuti ed ecco pronta la nostra, saporitissima, minestra maritata.
Servire ben calda con una buona fetta di pane casereccio e il formaggio.
Il Capitone della vigilia di Natale
Se c’è un piatto che proprio non può mancare sulle tavole dei napoletani la sera della vigilia di Natale, questo è proprio il Capitone rigorosamente fritto o meglio – per dirlo alla napoletana – indorato e fritto. Per chi non lo sapesse il capitone è la femmina dell’anguilla.
Le ragioni storiche che portano il Capitone sulle tavole campane si perdono nei meandri delle tradizioni popolari. Una delle teorie più accreditate è legata alla somiglianza tra questo pesce ed il serpente, simbolo del male, colui che tentò Eva a nutrirsi della celeberrima mela.
L’incolpevole capitone, dunque, paga per la colpa originale del serpente tentatore, esorcizza la malasorte e la malvagità.
Per tradizione il pesce-serpente deve essere acquistato vivo dal pescivendolo il giorno prima della Vigilia di Natale. Và poi decapitato a casa, pulito delle interiora e messo subito a cuocere. In tanti lo gustano fritto anche se la tradizione lo impone arrostito.Quella che avanza viene poi mangiato il giorno successivo in scapece (una marinatura in aceto) come antipasto.
Adesso che del capitone conosciamo tutta la storia, non rimane che mettersi ai fornelli e preparasi alla cena della vigilia di Natale.
Capitone fritto alla napoletana, la ricetta
Cucinare il capitone è una vera e propria battaglia perchè non si lascia tagliuzzare senza opporre resistenza.
Ingredienti per 4 persone – 1,2 kg di capitone, farina di semola rimacinata q.b., foglie di Alloro, olio per friggere, sale
Procedimento
Prendete i capitoni, eliminate testa e coda ed eviscerateli. Lavateli sotto acqua corrente e tagliateli a pezzi di 5-6 cm di lunghezza.
Versate un po’ di farina in un’insalatiera e passateci dentro i pezzi di capitone, scrollare bene e mettere da parte.
Prendete una padella e aggiungete abbondante olio, portatelo a temperatura, adagiare i pezzi di capitone e friggere fino a renderli ben dorati e umidi all’interno. Successivamente scolare e asciugare in un foglio di carta paglia per rimuovere l’unto in eccesso. Infine servire con foglie di alloro spezzettate e sale il tutto ben caldo. Se dovesse avanzare, il consiglio è di condirli con aceto di riso e conservare per il giorno dopo.