Ultima Modifica il 28 Maggio 2024

La sede centrale dell’Archivio di Stato di Napoli, nel cuore storico della città partenopea, è ubicato nel plurisecolare monastero benedettino dei Santi Severino e Sossio.

Una Caverna di Alì Babà dove trovano ospitalità, tra chiostri maestosi e sale affrescate, documenti e faldoni storici. L’entrata principale si trova sullo slargo denominato “Piazzetta Grande Archivio”.



Cenni storici

L’Archivio di Stato di Napoli nasce nel cosiddetto “Decennio francese” (14 gennaio 1806 – 8 ottobre 1815).

Il 22 dicembre 1808, Gioacchino Murat firma un decreto reale per concentrare in un unico luogo gli antichi archivi delle istituzioni del Regno di Napoli.

Si fece eccezione solo per gli archivi dei Banchi che furono concentrati presso l’ente bancario che diventerà il Banco di Napoli, e tale è tuttora la loro sistemazione. Il Cartastorie, Archivio Storico del Banco di Napoli

Con la restaurazione borbonica, nel 1815, l’istituto – nel frattempo denominato Grande Archivio del Regno – non venne abolito, anzi ne venne incrementa l’importanza.

E’ solo nel 1845 che Ferdinando II dispose il suo trasferimento da Castel Capuano all’ex monastero dei SS. Severino e Sossio.

Chiostro Chiesa Santi Severino e Sossio

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Dopo l’Unità d’Italia l’istituzione prende la denominazione di Archivio di Stato di Napoli, e da allora conserva la più importante raccolta di materiale documentario sulla storia e sulla cultura dell’Italia meridionale dal X secolo ai giorni nostri.

L’Archivio di Stato di Napoli diventa Casa delle storie

Entrare nell’archivio Storico di Napoli significa fare un viaggio nel passato. Un luogo magico che ospitano faldoni, pandette e documenti di uomini illustri che hanno legato la loro attività alla città.

Grazie ad un accurato restauro l’Archivio di Stato di Napoli si apre a cittadini e turisti anche come museo. Una vera e propria Casa delle storie per valorizzare la più ampia e ricca raccolta documentaria dell’Italia meridionale.

Visitare il neonato museo partenopeo è un ottima occasione per scoprire i suoi splendidi chiostri e gli ampi saloni una volta frequentati dai monaci e, in tempi più recenti, da studiosi e archivisti.

Archivio di Stato Napoli

Il Cuore della vita dell’Archivio di Stato di Napoli si trova al primo piano del Monastero dei Santi Severino e Sossio. Qui vi sono infatti collocate la Sala di studio principale, la Sala inventari e la Sala accoglienza. I piani superiori, invece, nascondono bellezze artistiche e archivistiche di notevole importanza.

Uno dei fondi più preziosi e ricco di notizie è quello degli archivi dei notai, con i protocolli dei notai che hanno rogato fra il XV e il XIX secolo. Di particolare interesse è l’Archivio Borbone, acquistato nel 1951; il Codice di Santa Marta, una raccolta di stemmi reali e dei membri delle famiglie più importanti del Regno.

Al terzo piano è conservata la “Carta lapidaria”, un antico istrumento ritrovato a Cuma: si tratta di un atto privato destinato a regolamentare confini di terreni, risalente all’VIII secolo.

La sede sussidiaria di Pizzofalcone

Sulla collina di Pizzofalcone, l’antica villa rinascimentale di Andrea Carafa della Spina, conte di Santa Severina, si trova la sede sussidiaria dell’Archivio di Stato ed è conosciuta come «Archivio Militare».

Informazioni utili

L’Archivio di Stato di Napoli è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.30, il sabato dalle ore 8.00 alle ore 14.00.
Sede centrale: Piazzetta del Grande Archivio, 5, 80138 Napoli; Sede sussidiaria: Via Egiziaca a Pizzofalcone, 44.
Sito web https://www.archiviodistatonapoli.it