Ultima Modifica il 15 Giugno 2019
L’ acquafrescaio, più comunemente conosciuto come acquaiolo, è uno dei più antichi mestieri napoletani che ancora oggi sopravvive nella città partenopea.
Già nell’800 si vedevano per le strade decine di ambulanti con carrettini carichi di limoni e arance e alla cinta uno spremiagrumi artigianale fatto di cucchiai. Nel carretto c’erano le anfore di terracotta chiamate mummere, da cui il nome acqua ‘e mummer’.
I più fortunati invece la loro attività la svolgevano in chioschi stabili posizionati in diversi punti della città e ancora oggi è possibile vederne alcuni, ornati sempre allo stesso modo, con limoni e foglie, un abbellimento che da anni caratterizza quei chioschi anche ribattezzati come ‘banca dell’acqua’.
Dall’ acquafrescaio si poteva trovare l‘acqua addirosa, aromatizzata solitamente al profumo di vino, l‘acqua annevata, ovvero rinfrescata con blocchi di ghiaccio nelle botti in cui veniva conservata, o anche altri tipi che venivano vendute per usi diversi, come l‘acqua di mare, l‘acqua di fiume, o l’acqua appannata che serviva per fare le polpette, l‘acqua suffregna e molte altre ancora.
Col tempo gli acquafrescai sono diminuiti lasciando spazio ai moderni e numerosi chioschi dei nostri giorni, che somigliano in verità più a degli chalet, ma passeggiando per il centro storico non sarà difficile notarne alcuni che ancora mantengono l’origine antica del mestiere in questione.
Acquafrescaio e chioschi di Napoli
Lello parfum – a Napoli se dici granite, dici Lello, il gestore del chiosco di Corso Garibaldi. Ce n’è per tutti i gusti, da quelle classiche al limone, alla menta, all’arancia, fino a quella al caffè e all’amarena con gli amaretti, tutte a solo 1 euro. Il fascino di mangiare una granita di sera, a pochi passi da Porta Capuana e da Piazza Garibaldi, immergendosi nella vita popolare estiva napoletana, è la vera forza del chiosco Lello.
Chiosco di Aurelio – Riviera di Chiaia n° 61 – di fronte all’ambasciata a stelle e strisce, potete gustare una granita dalla ricetta segreta. Il pezzo forte del chiosco Aurelio però è la limonata, indiscutibile regina del bancone, servita in tutte le chiose.
Antico Chiosco – è il chioschetto del quartiere Vomero, deliziosamente posizionato ad angolo tra via Luca Giordano e via Carelli, l’Antico Chiosco offre anche alcuni tavolini all’aperto dove è possibile gustare un ottimo caffè. Il pezzo forte è la frutta tropicale e gli ottimi succhi freschi di melograno, una bevanda salutare e alla moda, che ben si addice all’esigente pubblico vomerese.
L’ Acquafrescaio – Via dei Tribunali n°30 – qui il tempo si è cristallizzato e l’acquafrescaio è quello che agli inizi del secolo scorso dissetava il popolino napoletano. Anche qui lo scettro va alla limonata, spesso conclusione di una lauta mangiata tra i ristoranti e pizzerie del centro storico.
Oasi Chiaia – in Via Chiaia n°154 – dal 1902 arance e limoni di Sorrento sono il cavallo di battaglia di questo piccolo paradiso in piena via Chiaia. Si possono trovare anche granite, rigorosamente al limone, e spremute di arancia con granita. A pochi passi dal Metropolitan e dal teatro Sannazzaro, costituisce una tappa obbligata per le serate infuocate della movida estiva.
Chiquitos a Mergellina – tutto iniziò nel 1973 di fronte la funicolare con i frullati di latte e banana, dopo oltre 40 anni l’offerta si è ampliata a frullati e macedonie e tutto viene preparato ancora in maniera artigianale, compreso lo yogurt. Per tutti gli indecisi c’è il “Già sai”, il famosissimo frullato di frutta mista di stagione.