Ultima Modifica il 11 Ottobre 2020
La millenaria Abbazia Benedettina SS. Trinità di Cava dei Tirreni, in provincia di Salerno, è nuovamente visitabile (Foto @ Marco Vitale).
Le visite si terranno nei giorni di sabato 1 e domenica 2 agosto con i seguenti orari: 9.00, 10.00, 11.00, 12.00, 16.30 e 18.00. Nel rispetto del protocollo di sicurezza anti covid 19, le visite sono possibili solo su prenotazione. Il limite di partecipanti per ogni visita guidata è di 15 persone.
La visita alla Badia della SS. Trinità di Cava de Tirreni che porta alla scoperta della Cattedrale, Cappella dei SS.Padri Cavensi, Grotta di Sant’Alferio, Le Antiche Cappelle con altari del XI secolo, Chiostro romanico, Antica e Nuova Sala Capitolare, Cappella di San Germano, Catacombe, Cimitero Longobardo e Museo.
La sovrapposizione delle opere, stili e ambienti diversi, tutti permeati del lavoro del benedettini, costituiscono un insieme variegato ed armonico e rendono la visita piacevole e veramente interessante.
La Badia Benedettina della SS. Trinità
L’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità, a circa tre chilometri dal centro abitato di Cava de’ Tirreni, venne fondata da un nobile Longobardo, S. Alferio Pappacarbone che nel 1011 si ritirò sotto la grande grotta Arsicia per condurvi vita eremitica.
La sua fama di santità richiamò presso di lui molti discepoli e lo indusse a costruire un piccolo monastero. Papi, vescovi, principi e signori feudali favorirono lo sviluppo della congregazione Cavense; nei secoli, l’abbazia si è arricchita di molte opere d’arte di epoche diverse: edifici, affreschi, mosaici, sarcofagi, sculture,quadri, codici miniati e oggetti preziosi.
La Badia, consacrata dal papa Urbano II nel 1092, fu completamente ricostruita nel XVIII secolo su disegno di Giovanni Del Gaiso; ancora oggi si possono ammirare gli elementi dell’antico impianto medievale come l’ambone cosmatesco e la Cappella dei SS. Padri ristrutturata e rivestita di marmi multicolori nel 1641.
L’Abbazia oggi conserva numerosi tesori d’arte e di cultura. I Padri Benedettini che la abitano da circa mille anni, continuano la loro opera spirituale e culturale attraverso la preghiera e le numerosi attività in cui sono impegnati
La Cattedrale
L’accesso alla Cattedrale, sorta nel 1761, lascia stupefatti. Ovunque si volga lo sguardo è luce e magnificenza. Molti degli elementi all’interno della Cattedrale sono del secolo scorso, ma non mancano preziosi elementi del passato: il coro ligneo settecentesco alle spalle dell’altare o le tele alle pareti di Nicola Rossi, del 1736, rappresentanti l’invenzione e l’esaltazione della S. Croce.
Nella cappella che ingloba la grotta di S.Alferio, dove il religioso visse e morì, c’è una teca che raccoglie le reliquie di alcuni santi e l’altare del SS. Sacramenti con l’urna contenente le reliquie di S. Costabile.
In fondo alla navata centrale c’è il bellissimo ambone del XII secolo, probabilmente dono del re di Sicilia Ruggiero II, la cui moglie fu sepolta nella badia.
Il Chiostro e Sala del Capitolo
Dopo aver attraversato le cappelle alle spalle della sacrestia, ed avere ammirato le preziose sculture di Tino di Camaino, si accede ad un angolo veramente suggestivo del complesso monastico, il chiostro.
Un ambiente, piccolo e raccolto, dove il silenzio è rotto solo dallo scorrere dell’acqua della piccola fontana, con vasca longobarda di marmo greco, posta al centro. Un muro romano ben visibile, evidenzia l’esistenza di costruzioni anteriori all’edificazione della badia.
Lateralmente le scale conducono alla clausura, l’accesso è naturalmente interdetto, ma basta la visione della scalinata ad evocare suggestioni di pace, di raccoglimento, preghiera.
Le sorprese non finiscono qui, poco distante si accede al Capitolo (del XIII secolo), la sala di riunione dei monaci e il centro della vita monastica.
Tutt’intorno stalli lignei intarsiati risalenti al 1540, il pavimento, in piastrelle maiolicate del 1700, proviene dal monastero di S. Andrea delle Dame in Napoli. Alle pareti splendidi affreschi seicenteschi rappresentano i fondatori degli ordini religiosi che hanno seguito la regola benedettina.
Cimitero, museo e biblioteca
Sotto la basilica c’è il cimitero di monaci e secolari, passaggi, arcate, cunicoli rivelano la storia della basilica. Le fondazioni della chiesa di S. Alferio sono ben visibili, ma anche i vani dove avvenivano le sepolture, parti di affreschi di cui di colgono ad occhio nudo le sovrapposizioni succedutesi.
In alcune sale del XIII secolo è stato adibite a museo. Qui si possono ammirare i reperti archeologici di epoca romana ( I e II secolo) e splendidi dipinti risalenti al XIV e XV secolo, come la Madonna con Bambino attribuita a Lorenzo Monaco.
Il complesso monumentale ospita anche una biblioteca ricchissima di volumi, frutto del lavoro dei monaci e di tante donazioni ricevute dall’Alto Medioevo fino alle soglie del XX secolo.
Per gli amanti delle escursioni, partendo dall’Abbazia il percorso nel parco regionale dei Monti Lattari è segnalato da 34 sentieri, tra i quali il più spettacolare il Sentiero degli Dei.
Abbazia Benedettina SS. Trinità, Via Michele Morcaldi, 6, 84013 Cava dei Tirreni (SA)
Come raggiungere l’Abbazia
- in auto: Autostrada A3 Napoli-Salerno – uscita Cava dei Tirreni
- in autobus: autolinee CSTP da Salerno; autolinee SITA da Napoli
La Badia di Cava è raggiungibile dal centro di Cava dei Tirreni con gli autobus della CSTP (partenza ogni 30 minuti circa dal viale Crispi, nei pressi del Municipio).